La nuova tranche di Asset Quality Review, la verifica ispettiva che la Bce effettua per verificare la correttezza degli accantonamenti sui crediti deteriorati, potrebbe venire posticipata per i gruppi bancari cooperativi. Inizialmente prevista per l'autunno del 2018, l'ispezione potrebbe slittare al primo trimestre del 2019 secondo indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore.
Si tratta di una buona notizia poichè consente agli istituti di credito di avere più tempo per portare avanti la pulizia di bilancio in atto, anche a fronte delle recenti innovazioni regolamentari proposte dalla commissione europea e delle indicazioni contenute nell'ultimo addendum Bce.
Il vantaggi dello slittamento
Condurre le verifiche e gli stress test nel 2019 anziché nel 2018 vuol dire prendere come base di verifica quest'anno invece del 2017 con l'evidente vantaggio di poter incorporare i significativi sforzi fatti da tutti gli istituti in tema di riduzione dei NPL. Secondo quanto riportato dal Sole ci sarebbe già del personale di Bankitalia e Bce presso le capogruppo per verificare lo stato di avanzamento del processo di consolidamento di bilancio.
Il differimento potrebbe anche essere motivato dalla volontà di attendere che i tre gruppi bancari che emergeranno sul fronte cooperativo, ossia Iccrea, Cassa Centrale e il gruppo delle Bcc dell'Alto Adige, vengano ufficialmente ammesse alla vigilanza europea.
L'attività di riduzione dei Npl
Secondo le indicazioni più recenti, lo stock di Npl del futuro gruppo Iccrea sarebbe di 20 miliardi di saldo lordo corrispondenti a 9,7 di saldo netto. Le iniziative in corso per aggredire questo portafoglio di crediti deteriorati includono una prima cessione per circa 800 milioni prevista per metà di quest'anno e dismissioni complessive per 3,5-4 miliardi nell'arco del piano industriale dei prossimi 2 anni.
Per quanto riguarda Cassa Centrale l'Npl ratio lordo si attesta a 16,5% e dovrebbe ridursi entro il 2021 all'8%, un obbiettivo difficile ma non impossibile considerando la significativa base patrimoniale con un Cet 1 al 18,4% a fine 2017. Il piano di smaltimento prevede tre tranche, una prima da un miliardo entro dicembre 2018 al fine di poter beneficiale dalla prima applicazione del principio Ifrs9, una seconda con cartolarizzazione di 740 milioni, istruita quest'anno e che dovrebbe andare sul mercato nel 2019, una terza finale da 3,4 miliardi nel 2020.