Era attesa da milioni di consumatori italiani. E finalmente è arrivata. Stiamo parlando della sentenza del Consiglio di Stato che liberalizza, una volta per tutte, l'utilizzo dei sacchetti di plastica biodegradabili usati da parte di coloro che si recano a fare la spesa al discount o al supermercato. Il Consiglio di Stato interviene, quindi, a risolvere una querelle iniziata, ormai, la scorsa estate e che aveva fatto gridare allo scandalo non solo i consumatori, ma anche diverse associazioni di tutela degli stessi. Vediamo quali sono le motivazioni che hanno portato alla decisione del Consiglio di Stato e, sopratutto, quali saranno le conseguenze immediate di tale decisione.

Le motivazioni della sentenza

La decisione del Consiglio di Stato è stata resa pubblica con il Parere n° 859 del 29 marzo 2018 e mette, chiaramente, in risalto due aspetti principali. Innanzitutto, viene concessa al cliente - consumatore la facoltà di portare al supermercato o nel negozio di frutta e verdura dove abitualmente si serve dei sacchetti biodegradabili usati, ma comunque puliti, tenuti in casa o acquistati altrove. L'unico aspetto di cui tener conto è che, questi ultimi, devono essere conformi alla normativa predisposta questa estate. Inoltre, altro punto importante è che i negozianti o gli addetti del supermercato non potranno impedire l'utilizzo di questi sacchetti da parte dei clienti.

Da cosa deriva la decisione e le sue conseguenze

In effetti, la decisione del CdS fa seguito ad una precisa istanza del Ministero della Salute che, in tempi non sospetti, aveva richiesto il suddetto Parere in merito alla possibilità che i consumatori potessero utilizzare i sacchetti biodegradabili acquistati altrove e, nel contempo, se sussistesse un vero e proprio obbligo da parte dei gestori dei negozi o dei supermercati di far rispettare il divieto.

Come spiegato dalla magistratura del CdS, il Parere appena emesso va a modificare quanto disposto dall'articolo 226 - ter del dlgs 152/2006 e, di conseguenza, l'obbligo imposto dall'articolo 9 bis del decreto legge 91/2017, cosiddetto Decreto Mezzogiorno. Con questa modifica, anche se i sacchetti biodegradabili per frutta e verdura si continueranno a pagare, gli esercenti saranno comunque obbligati a consentire l'utilizzo dei sacchetti portati da casa direttamente dai consumatori.

Come anche, eventualmente, altri tipi di contenitori non di plastica. E, ovviamente, a tale disposizione dovranno attenersi non solo i supermercati della grande distribuzione, ma anche i piccoli esercizi commerciali a conduzione familiare.