La crisi dello spread torna a preoccupare gli italiani, che si domandano quali saranno gli effetti sui propri conti domestici. D'altra parte, nelle scorse ore sui giornali si sono rincorsi numerosi articoli di allarme in merito all'impatto che potrà avere questo evento sull'economia. Ma qual è davvero lo stato del problema? Per cercare di inquadrare correttamente la situazione, bisogna innanzitutto distinguere tra breve e lungo termine. L'impatto immediato dello spread appare infatti più contenuto, come nel caso delle nuove emissioni di obbligazioni pubbliche.

Lo Stato è infatti costretto a pagare interessi più alti, con aggravi che si tradurranno in maggiori oneri per tutti i cittadini. Diventa anche più sconveniente liberarsi dei titoli già acquistati, per via della perdita che si realizza in conto capitale.

L'impatto dello spread nel lungo periodo: la preoccupazione per prestiti e mutui

Nel lungo termine l'impatto di un aumento dello spread potrebbe farsi sentire anche su prestiti e mutui. Il rischio di un aumento si concretizzerà in particolare per chi ha fatto ricorso ad un tasso variabile. I nuovi mutui potrebbero diventare più cari, visto che le banche potrebbero essere costrette a pagare tassi più elevati nella raccolta di denaro. Infine, simili conseguenze potrebbero esserci anche per le aziende, che si troveranno a finanziarsi ai tassi di mercato. Anche per loro il prolungarsi della crisi dello spread potrebbe significare costi più alti per prestiti ed emissioni obbligazionarie.