L'Italia ha osservato con il fiato sospeso gli sviluppi che hanno portato alla sofferta formazione del Governo Conte, Adesso, però, è il momento in cui Luigi Di Maio e Matteo Salvini dovranno provare a dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale. Per entrambi la riforma Fornero, varata dal Governo Monti nel 2012, è un qualcosa che va abolito. I due non si curano neanche del parere dei vertici dell'Inps che ritengono l'abolizione un qualcosa di impossibile per i costi elevati che avrebbe per le casse dell'ente previdenziale, soprattutto se dovesse essere facilitato o accorciato il percorso dei lavoratori per raggiungere l'agognata pensione.

Governo Conte e pensioni: il contratto

Proprio quello delle "Pensioni" è uno dei capitoli chiave dell'accordo che Lega e Movimento Cinque Stelle hanno trovato per governare. Gran parte delle misure che si vogliono adottare sono contenute all'interno dell'ormai celeberrimo contratto che ha permesso all'Italia di avere un esecutivo formato sulla base di un connubio che in pochi avrebbero potuto pronosticare: quello tra Di Maio e Salvini. L'idea di entrambi è abbastanza chiara: abolire la Riforma Fornero e fare in modo che ci sia possibilità di andare in pensione prima dei tempi previsti. Oggi, in tal senso, si è espresso l'economista della Lega Massimo Brambilla che ha avuto modo di illustrare senza fronzoli quello che dovrebbe essere il progetto.

Le sue parole hanno fatto tornare attuale il concetto di Quota 100. Per chi non sapesse di cosa si tratta, in parole povere, rappresenterebbe una misura che se adottata consentirebbe di andare in pensione nel momento in cui la somma tra gli anni compiuti e quelli di contributi farebbe 100.

In particolare, Brambilla ha evidenziato come l'idea sarebbe quella di mandare in congedo dal lavoro chi ha almeno sessantaquattro anni e trentasei di contributi.

Quota 100 e Inps

Brambilla ha una certa esperienza in materia, tenuto conto che è già stato sottosegretario al Welfare nei governi Berlusconi formati nel 2001 e nel 2005.

E' stato proprio lui uno dei curatori della parte del contratto di Governo che ha portato all'accordo giallo-verde. Brambilla ha, inoltre, sottolineato come quota 100 non sarebbe una misura applicabile per chi ha sessanta anni e quaranta di contributi. Allo stesso modo però potrebbe raggiungere la pensione chiunque sia riuscito a mettere insieme quarantuno anni e mezzo di contributi. Si attende, inoltre, di sapere nel dettaglio quali potrebbero essere le altre misure come quelle, ad esempio, relative ai lavori usuranti, per i quali potrebbe esserci un'attenzione speciale.