Il crollo del ponte Morandi a Genova ha lasciato circa 300 famiglie senza una casa: quest'ultime dovranno pagare lo stesso il loro mutuo. La notizia ha il sapore della solita ingiustizia all'italiana, ma altro non è che la corretta applicazione, discutibile per molti, della nostra Legge. Vige infatti un ordinamento che non menziona eccezioni al corretto pagamento del mutuo in caso di eventi imprevedibili come quello successo qualche giorno fa, ovviamente eccezion fatta per tutto coloro che hanno sottoscritto e pagato una personale polizza assicurativa.

La spiegazione è abbastanza chiara: la banca ha già rilasciato una somma di denaro al cliente che l'ha girata ad un'altra banca, dunque il debito verso la prima rimane e deve essere estinto, a priori che la casa o l'immobile sia ancora nello stesso stato al momento della sottoscrizione dell'accordo con la banca.

Crollo ponte Genova: oltre il danno la beffa

La vicenda è stata chiarita dai colleghi de La Repubblica, in particolare da Aldo Bissi, esperto nel settore dei risarcimenti sui danni e cause civili. I clienti che hanno perso le loro abitazioni sono obbligati a restituire la somma di denaro ricevuta anni prima sotto forma di mutuo: l'importo totale del mutuo deve essere estinto a priori dallo stato di esistenza del bene, che nel caso di Genova è stato distrutto per un evento imprevisto e catastrofico.

Molti hanno minacciato le rispettive banche di non adempiere comunque al pagamento del mutuo. Un'iniziativa che potrebbe però essere vana, visto che la banca ha tutte le autorizzazioni necessarie per rivalersi su altri beni, come ad esempio le case intestate alla stessa persona oppure altri redditi derivanti ad esempio dallo stipendio: attenzione dunque a pensare di avere l'intenzione di non pagare nulla, tranne se arrivi un'improbabile disposizione del Governo.

Le rate del mutuo vanno saldate

L'attenzione va rivolta anche a tutti coloro che hanno stipulato una personale assicurazione. Il mutuo verrà estinto solo se nelle clausole contrattuali sia presente la voce "perimento totale dell'immobile". Le banche - come ad esempio Carige e Unicredit - hanno comunque fatto sapere che aiuteranno le famiglie sfollate bloccando i pagamenti delle rate del mutuo almeno per un anno, ma al termine dei dodici mesi ogni cliente dovrà tornare a versare nelle casse dell'istituto bancario la solita cifra per adempiere ciascuna rata del mutuo. Questa è la situazione vigente, ma come detto il Governo potrebbe ribaltare tutto.