Sempre più spesso si verificano casi di bollette delle forniture di energia elettrica, gas e acqua che arrivano in ritardo, spesso dopo la data di scadenza in cui deve essere effettuato il pagamento. Di conseguenza, molti si ritrovano a dover pagare degli interessi di mora. Ed anche se si tratta di importi irrisori dà comunque fastidio, soprattutto quando si è consapevoli che il ritardo di pagamento non è dovuto ad una propria negligenza. Per tali motivi Poste Italiane vorrebbe che qualunque tipo di fattura sia inviata, innanzitutto, in formato elettronico all'utente e, per di più, all'interno di una sezione dedicata del sito dell'agenzia delle entrate nel Sistema di interscambio.

Ma l'Agcom avrebbe espresso parere negativo come mettono in evidenza diversi organi di stampa.

Le motivazioni del diniego dell'Agcom

Secondo l'Agcom la richiesta di Poste italiane di digitalizzare completamente l'invio delle fatture relative alle varie forniture non può essere accolta in quanto sarebbero riscontrabili dei profili di rischio per le famiglie e i singoli cittadini titolari dell'utenza. Inoltre, verrebbe comunque leso un preciso diritto degli utenti ad avere una fattura cartacea.

Inoltre non sarebbe possibile utilizzare il Sistema di interscambio delle fatture gestito dall'Agenzia delle Entrate perché quest'ultimo è pensato espressamente per i soggetti titolari di partita Iva e per le imprese nei rapporti di quest'ultime con la Pubblica Amministrazione e non per le famiglie e i privati cittadini.

Secondo il Garante, inoltre, devono essere le Poste italiane e le altre società di consegna a farsi carico dei costi operativi.

Le nuove regole per evitare ritardi

Per evitare il ripetersi di consegne delle fatture in ritardo rispetto alla data di scadenza delle stesse, l'Agcom ha stabilito che gli operatori postali dovranno indicare chiaramente sulla busta la data di spedizione.

In questo modo sarà chiaramente identificabile qualunque eventuale responsabilità per i ritardi di consegna e pagamento.

Questa informazione dovrebbe essere inserita a cura della società responsabile della consegna nel momento in cui l'operatore postale, indipendentemente che si tratti di Poste italiane o di altra società di recapito, riceve i plichi da consegnare al destinatario. Questa procedura dovrebbe garantire, secondo quanto previsto dall'autorità di garanzia, la certezza della data di spedizione. Nello stesso tempo, l'utente finale potrà identificare chiaramente i responsabili di ogni eventuale ritardo.

Sulla vicenda sono intervenute anche diverse associazioni dei consumatori, come la Federconsumatori. Queste hanno evidenziato un'ulteriore lacuna normativa da colmare. Sarebbe necessario prevedere, infatti, che il distacco dell'utenza avvenga solo dopo aver verificato, obbligatoriamente, che siano state consegnate al consumatore tutte le relative fatture. E questo per un'esigenza di garanzia nei confronti dei cittadini - consumatori. È evidente, quindi, che la questione rimane ancora aperta.