Dopo le prime reazioni improntate alla cautela, l'Unione Europea manda un duro monito all'Italia sul Def che quasi sicuramente verrà rispedito al mittente. Tria rientra prima del tempo dalla missione a Bruxelles che doveva servire a spiegare la manovra. Evidentemente non ha convinto nessuno, se oggi lo spread è al test cruciale dei 310 punti base e se l'Euro continua inesorabilmente a scendere.

Tria toccata e fuga

Il ministro Tria, che aveva poche settimane fa rassicurato la Commissione europea, circa i paletti del rapporto deficit/pil all'1.6%, è andato ieri a Bruxelles a presentare la "manovra del popolo" accompagnato da un'evidente deficit di credibilità, dopo aver avallato lo sforamento al 2.4%.

E infatti è andata male: si è presentato solo con quel parametro sfondato, con un aggiornamento del Def vuoto, privo dei dettagli e dei dati che lo potessero giustificare. Il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici, molto preoccupati, hanno subito stoppato le velleità italiane chiedendo a Tria ed al governo italiano di ripresentare una nota corretta, secondo quanto stabilito dagli accordi precedenti, ovvero con un rapporto deficit/pil allo 0.8%.

Saltano le procedure

Che la situazione sia da allarme rosso, lo fa capire l'irritualità di questo stop immediato, dato che, normalmente, l'Eurogruppo emette i suoi giudizi nella primavera successiva alla presentazione dei documenti economico-finanziari dei Paesi membri.

In particolare, molto duro è l'intervento di Juncker, che ha negato all'Italia qualsiasi possibilità che non sia l'uniformarsi ai parametri stabiliti, per evitare una nuova crisi greca e con essa la fine dell'Euro.

Conte a Bruxelles, momento decisivo

A questo punto vi è grande attesa per la visita di Conte a Bruxelles che avverrà il 18 ottobre, ovvero tre giorni dopo la presentazione ufficiale del Def.

Egli dovrà convincere l'Ue, circa la bontà della manovra italiana, ma fino ad allora è assai probabile che l'Italia resterà sotto pressione. Pressione che già oggi si va accentuando, come vediamo dall'andamento dello spread, dell'Euro e della Borsa italiana.

Spread ed Euro vicini ai livelli critici

Lo spread, infatti, ha rotto al rialzo stamattina sul grafico giornaliero il triangolo che lo conteneva dalle elezioni di maggio e ora punta deciso alla resistenza cruciale dei 310 punti, limite dopo il quale potrebbe davvero iniziare a correre almeno fino ai 400 punti prima di trovare un'altra barriera tecnica (come si vede sul grafico mensile).

Per quanto riguarda l'Euro, continua la discesa sul dollaro e oggi si trova in prossimità di 1.15. Una rottura di questo livello porterebbe la moneta unica molto probabilmente a ritoccare 1.13 nel giro di pochi giorni: qui ovviamente influisce anche l'aumento dei tassi deciso la scorsa settimana dalla Federal Reserve americana, ma il sospetto che ottobre possa essere un mese molto difficile per la moneta unica a causa della situazione italiana, appare fondato, sopratutto se consideriamo che la borsa italiana ha ripreso la sua discesa, in controtendenza rispetto alle altre borse europee.