Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime di crescita del Pil italiano. Dal World Economic Outlook, il rapporto con cui l'Istituto fornisce analisi e proiezioni sull'economia mondiale, risulta che il Prodotto Interno Lordo del nostro Paese si attesterà al +1,2% nel 2018 e al +1,0% nel 2019: aspettative immutate in relazione all'aggiornamento di luglio ma più basse rispettivamente dello 0,3% e dello 0,1% se comparate ai valori emersi dal rapporto di aprile. A pesare sarebbe in particolare l'incertezza dell'agenda politica dell'esecutivo.

Che cosa raccomanda il Fondo Monetario Internazionale. Il pericolo Spread

Nel suo monito all'Italia il Fmi non si è limitato ad offrire indicazioni sulla tendenza del Pil, ma ha anche elogiato la legge Fornero e il Jobs act, esortando il Governo ad evitare qualsiasi procedimento di riforma in questo campo.

Maurice Obstfeld, il capo economista del Fondo Monetario, ha sottolineato che, al fine di evitare pericolose conseguenze economiche e finanziarie, per il nostro Paese sarà cruciale mantenere la fiducia dei mercati e preservare politiche di bilancio conformi ai vincoli europei. Il presidente del Consiglio Conte ha commentato il rapporto dell'autorevole Istituto affermando che la nota di aggiornamento al Def rilancerà l'economia italiana e che pertanto il Pil dovrebbe crescere maggiormente rispetto a quanto atteso.

Il richiamo del Fmi giunge in un momento delicato, contrassegnato dall'ascesa dello spread Btp – Bund che è arrivato in data 09 ottobre a toccare i 315 punti per poi scendere, con il Ftse Mib che ha comunque chiuso la giornata con il segno positivo.

Buone notizie arrivano invece sul fronte occupazione: secondo il Fmi il tasso di disoccupazione dovrebbe allinearsi al 10,8% quest'anno e scendere al 10,5% nel 2019.

Da segnalare infine che la sforbiciata del World Economic Outlook non ha interessato solo il nostro Paese. Anche il Pil della zona Euro e degli Stati Uniti d'America è stato rivisto al ribasso. Per la zona Euro ci si aspetta un Pil in aumento del 2,0% nel 2018 (0,2% in meno rispetto alle stime di luglio). Nel 2019 il Pil dell'area Euro dovrebbe attestarsi al +1,9% (nessuna variazione con le attese di luglio ma in calo dello 0,1% se paragonate a quelle di aprile).

Per gli USA la crescita dovrebbe essere pari al 2,9% nel 2018, valore identico rispetto a luglio e aprile. Per il 2019 invece il Pil americano dovrebbe crescere del 2,5%, -0,2% in meno se raffrontato alle previsioni di luglio e aprile.