Nonostante la flat tax, la Manovra Economica, la cui realizzazione è stata rivendicata dal Premier Giuseppe Conte rispetto a coloro che asserivano che si trattasse di una Manovra dettata dalla Commissione europea, è destinata ad aumentare la pressione fiscale e di conseguenza le Tasse. Ad affermarlo è l'Ufficio Parlamentare di Bilancio, l'autorità indipendente che deve vigilare sulla correttezza dei conti del Governo M5S - Lega e sulla finanza pubblica in generale. Secondo le stime dell'Upb la pressione fiscale dovrebbe passare dal 41,9% del 2018 al 42,4 nel 2019.

Ma dovrebbe aumentare anche nel 2020 e raggiungere il 42,8% per poi calare leggermente nel 2021 attestandosi intorno al 42,5%. Anzi secondo quanto riferito dal Presidente dell'Upb, Giuseppe Pisauro, nel corso della sua audizione davanti alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati per effetto delle modifiche introdotte con il maxi-emendamento recentemente approvato dall'aula del Senato vi sarebbe il rischio concreto che la Legge di Bilancio abbia un effetto recessivo.

Le dichiarazioni di Pisauro

Entrando maggiormente nel dettaglio il Presidente Pisauro ha chiarito che vi sarebbe complessivamente un effetto netto recessivo della Manovra. E per esemplificare Pisauro cita un dato sugli investimenti.

Questi, infatti, inizialmente erano previsti in aumento di circa 1,4 miliardi di euro. Mentre adesso, per effetto delle modifiche introdotte con il maxi emendamento, vi sarebbe addirittura una riduzione degli investimenti per circa 1 miliardo di euro.

Inoltre, l'aumento delle tasse stimato dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio, secondo quanto affermato dal Professor Pisauro, non tiene conto del blocco delle clausole di salvaguardia sull'Iva che, di per sé, incidono su quelle percentuali per circa l'1,5%.

Pisauro, poi, ha ricordato che, nonostante la manovra varata dal Governo giallo-verde abbia ottenuto il risultato di evitare l'avvio della procedura di infrazione per deficit eccessivo da parte della Ue, rimane il fatto che esiste sempre un elevato rischio di deviazione eccessiva rispetto alle regole europee che anche l'Italia si è impegnata a rispettare.

Anche se Pisauro si è affrettato a precisare che questi sono numeri che richiedono qualche ulteriore verifica.

Il possibile rischio recessione

Secondo i calcoli effettuati dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio, nel 2019 l'Italia dovrebbe crescere di circa lo 0,8% mentre per il Governo M5S - Lega la stima di crescita è leggermente superiore e si attesterebbe intorno all'1%. Ma a parte le differenze di decimale per l'anno venturo, ciò che preoccupa realmente l'Upb è l'andamento dell'economia italiana nel biennio 2020/2021. Pisauro, quasi giustificandosi, ha ricordato che è lo stesso Governo M5S - Lega ad affermare che la Manovra economica potrebbe avere un effetto recessivo nell'arco di questo periodo.

E forse anche a partire dal 2019. Secondo il Presidente dell'Upb questo, ovviamente, non è un dato certo, ma la possibilità di entrare in recessione già dal prossimo anno esiste.

Ovviamente, il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, difende la bontà della Legge di Bilancio. E a chi, come Pisauro, evidenzia che nel 2020/2021 il raggiungimento del giusto rapporto debito/pil è affidato interamente alle clausole di salvaguardia su Iva e accise, Tria ricorda che è intenzione del Governo disinnescarle completamente. E ricorda che questa manovra riduce la spesa corrente senza incidere sulla spesa per investimenti. E ha ribadito i tempi di partenza del reddito di cittadinanza, che partirà dal prossimo 1 aprile, e di Quota 100. Inoltre, sempre in tema di Pensioni, ha precisato che si andrà in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi senza subire riduzione dell'assegno.