Per la serie BlastingTalks intervistiamo i fondatori di Vigneron, Eleonora e Michael Tirrito. La startup innovativa è nata nel 2019 ed è specializzata nella tracciabilità di filiera dei processi di affinamento e nella selezione e vendita di vino on line. Nasce come piattaforma tecnologica in grado di garantire non solo la certezza dell’origine del vino, ma anche del posto in cui le bottiglie sono state affinate prima di essere spedite al cliente.
Blasting Talks è una serie di interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali.
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Partiamo dall’idea alla base del vostro progetto imprenditoriale: com’è nata l’idea di Vigneron.wine?
Vigneron.wine nasce dalla volontà di creare un luogo della rete dove la vendita online assume anche una componente relazionale. Un luogo dove i clienti possano scegliere di farsi spedire il vino direttamente dalle mani del produttore, abbattendo integralmente la filiera dei trasporti inutili e degli stoccaggi in magazzini spesso inadatti. Inoltre, la grande passione per i vini da lungo affinamento ha fatto nascere il servizio “Affina in Cantina”, attraverso il quale ogni appassionato può far affinare i vini che acquista nella stessa cantica del produttore.
In questo modo ne potrà godere nel momento di loro massima espressività e soprattutto avrà la certezza del loro corretto affinamento. Questo, in sintesi, è il mondo Vigneron.wine.
Cosa differenzia la vostra realtà dagli operatori della filiera che si occupano di distribuire e vendere online prodotti vinicoli?
La differenza principale con tutti gli altri operatori del settore, è che Vigneron.wine si apre al mercato della tracciabilità del prodotto garantendo al cliente, con la più assoluta trasparenza, l’origine del prodotto e la sua conservazione.
Oltre, infatti, ai vini che arrivano dal produttore, contrassegnati dal bollino “Direttamente dal Produttore”, i clienti potranno acquistare anche le vecchie annate affinate direttamente nel caveau della Banca del Vino di Pollenzo. Inoltre, il servizio “Affina in Cantina” è con i nostri produttori un servizio in esclusiva per Vigneron.wine che pertanto è l’unico operatore che lo potrà promuovere a tutti gli appassionati.
In che modo riuscite a garantire la certezza dell’origine del vino e il posto in cui le bottiglie sono affinate prima di essere spedite al cliente?
Semplice. I vini che provengono dal produttore vengono spediti direttamente dalla cantina del vignaiolo e pertanto arrivano a casa del cliente con la tracciabilità di trasporto diretta. I vini della Banca del Vino arrivano anche loro con una tracciabilità diretta e soprattutto con un certificato di affinamento a temperatura e umidità controllata durante l’intero periodo di maturazione.
Lo stesso cosa vale per i vini acquistati con il Servizio “Affina in Cantina”. In questo caso le bottiglie rimangono ad affinare dal produttore che ne garantirà la conservazione nel loro habitat naturale per tutto il periodo necessario a raggiungere la loro massima espressività e il cliente potrà recarsi direttamente in Cantina a ritirare a mano il suo vino.
Questo è quello che noi auspichiamo, per contribuire a sostenere e promuovere un enoturismo etico che sviluppi anche quel rapporto umano e personale che spesso manca alla vendita online.
Infine, le ulteriori bottiglie disponibili sul sito arrivano al cliente finale direttamente dai distributori diretti delle aziende vinicole e quindi rappresentano, per il cliente, il percorso logistico più breve possibile, senza recarsi fisicamente in cantina.
Quali riscontri state avendo dalla filiera di produzione e dai vostri clienti: ci può spiegare come viene percepita la differenza con gli operatori tradizionali del settore?
Non è facile far percepire al cliente finale la differenza tra una bottiglia conservata bene e una conservata male.
Infatti, prima di strapparla è raro potersi accorgere di una immediata differenza.
Anzi, spesso, anche una volta stappata una bottiglia, è difficile definire se quel vino “semplicemente” non ci piace o invece stato mal conservato.
La nostra missione è quella di consentire al cliente di degustare bottiglie perfette dal punto di vista della conservazione e quindi, di poter spendere al meglio le proprie disponibilità economiche. Per noi questo significa “rispetto” nei confronti del lavoro del produttore, del prodotto e del cliente.
Su quali aspetti vi adoperate per favorire l’economia circolare e il consumo sostenibile?
Abbiamo chiuso la precedente domanda parlando di rispetto. Proprio il concetto di rispetto è centrale per definire il nostro impegno per l’ambiente e per il territorio.
Infatti, sia il modello di vendita diretta che in affinamento, sono gestiti per garantire la filiera al 100% e abbattere ogni trasporto superfluo, che spesso incide non solo sui costi, ma anche sulla qualità del prodotto (se non gestito al meglio).
Inoltre, per le spedizioni utilizziamo imballaggi realizzati solo con carta, quindi completamente riciclabili e plastic-free. Si tratta per il 70% di carta riciclata e per il 30% di carta vergine necessaria a garantire le performance finali di protezione e isolamento termico delle bottiglie.
Potete raccontarci come avete vissuto la pandemia e qual è l’impatto della guerra in Ucraina sulle vostre attività?
Siamo andati online in piena emergenza covid 19, quindi per noi è certamente stato un momento di grande tensione e incertezza.
Allo stesso tempo questo periodo è stato anche un motore di rinnovamento per tutto quello che riguarda i percorsi digitali applicati all’ambito agricolo e più in generale all’agroalimentare.
Non possiamo però negare che parlare di vino e di produttori senza poter andare per mesi per vigne e cantine è stato complesso. La situazione oggi è quanto mai seria per tutte le ripercussioni che la vicenda in Ucraina sta provocando. Già da mesi si stava osservando un aumento dei prezzi di molte materie prime.
Oltre alla straziante vicenda umana, le ripercussioni saranno importanti anche a livello economico. L’unica cosa quindi che ci possiamo augurare è che la politica riesca a risolvere quanto prima la crisi internazionale, evitando ogni altra vittima di un conflitto che non avrebbe dovuto mai essere acceso.
Cosa vi aspettate dal futuro nel vostro particolare settore di riferimento?
“Il passato è storia, il domani un mistero, ma oggi è un dono. Per questo si chiama presente.” Questo diceva il Maestro Oogway nel film di animazione Kung Fu Panda, film rivolto ai bambini ma con messaggi significativi anche per noi adulti.
Questi ultimi due anni ci hanno insegnato che si possono fare tutte le previsioni possibili sul futuro, ma l’unico elemento che consente di guardare avanti con serenità è aver costruito, oggi, una rete di rapporti stabili in grado di consentire la massima flessibilità quando le condizioni del mercato stanno per cambiare.
È impensabile credere che il mercato e il mondo rimangano invariati per un periodo superiore a sei mesi.
Quindi ogni scelta aziendale deve essere centrata sulla trasparenza verso i propri clienti e partner e sulla visione dinamica dei rapporti.
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