Un kalashnikov, nove caricatori, una pistola e un coltello: questo l'equipaggiamento con cui un marocchino di 26 anni è salito dieci giorni fa a bordo di un treno ad alta velocità partito dalla capitale olandese e diretto a Parigi. Equipaggiamento che, a detta sua, avrebbe trovato in un parco di Bruxelles. Fortunatamente l'uomo, grazie all'intervento di alcuni passeggeri, non è riuscito a mettere in atto il suo piano ma quanto successo sul Thalys ha acceso i fari sulla questione della sicurezza sui treni. Così, dalla riunione di nove ministri europei - per l'Italia ha partecipato Graziano Delrio - è emersa la richiesta di biglietti nominativi e del controllo bagagli anche per chi viaggia in treno.

'Schegen? Va modificato'

Raccogliere i nominativi permetterà di eseguire monitoraggi di più ampio raggio. Le richieste, che riguardano anche la presenza stabile di pattuglie sui treni a lunga percorrenza, sono stata avanzate direttamente alla Commissione Europea affinché si possa intervenire su Schengen. La richiesta arriva a dieci giorni di distanza dall'attentato sventato sul treno: diversi passeggeri si erano lamentati anche per il comportamento dell'equipaggio, corso a rifugiarsi nella cabina motrice. Un comportamento definito "inumano" dall'attore francese Jean-Hugues Anglade, che era a bordo del treno.

A convocare il vertice parigino, che ha visto seduti intorno a un tavolo gli esponenti di Germania, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera (ovvero tutti i paesi riguardati dalle tratte internazionali condivise con la Francia), sono stati i ministri Segolene Royal e Bernard Cazeneuve.

Hanno preso parte all'incontro anche Gilles de Kerchove, coordinatore europeo per la lotta contro il terrorismo, Dimitri Avramopoulos e Violeta Bulc, rispettivamente commissario agli Affari interni e ai Trasporti.

Dure anche le parole di Theresa May, ministro degli Interni della Gran Bretagna, che, senza mezze parole, ha annunciato che con ogni probabilità non sarà più possibile (nemmeno per gli Europei) entrare senza un lavoro o rimanere Oltremanica dopo aver finito gli studi se senza un lavoro.

I passeggeri: 'Perdere tempo? Va bene se è per una questione di sicurezza'

Nella trafficatissima stazione Termini, complici le temperature degli ultimi giorni, diversi passeggeri si dicono favorevoli a maggiori controlli ma al tempo stesso non hanno voglia di perdere tempo. Giulio, signore di 63 anni diretto a Milano, chiede se se le stazioni non rischino così di congestionarsi: "Mi è capitato alcune volte di scegliere il treno piuttosto che l'aereo per evitare la noiosa attesa dei controlli però non me la sento di remare contro la sicurezza.

Se è per una buona causa, arriveremo prima". Piera, 33 anni, è polemica rispetto alla diminuzione delle libertà per "noi onesti cittadini" ma comprende la necessità degli interventi e di dice la prima a voler viaggiare sicura, anche se ciò le costerà più tempo e più attenzione.

Per combattere il terrorismo, però, non basteranno un paio di controlli. Le intelligence dei diversi paesi dovranno coordinarsi tra di loro, scambiarsi informazioni e, perché no, condurre simultaneamente controlli e indagini su tratte specifiche, ha sottolineato il ministro francese Cazeneuve. E forse sì, le stazioni assomiglieranno un po' di più agli aeroporti, come avviene già alla Gare du Nord di Parigi per quei passeggeri diretti in Gran Bretagna.