Emmanuel Macron e l'Italia non hanno avuto un rapporto entusiasmante, soprattutto considerando le politiche sull'immigrazione che hanno portato a qualche frizione tra la Francia e il Bel Paese. C'è però un punto di convergenza programmatico tra il Governo francese e quello italiano, almeno relativamente alle politiche sociali.

Da una parte, infatti, si parla di Reddito di Cittadinanza da riservare ai disoccupati e di aumento delle pensioni minime, con riferimento alle idee del Movimento Cinque Stelle di Luigi Di Maio. Dall'altra, invece, si inizia a parlare di Reddito Universale, un metodo alternativo per dare una condizione di vita accettabile a chi non lavora o non guadagna in maniera sufficiente.

Un metodo che si annuncia differente da quello dei tradizionali sussidi sociali.

Investimento da otto miliardi di euro

Il piano è ambizioso almeno quanto quello italiano. Il suo nome specifico è "Reddito universale di attività" e la sua messa in vigore è stimata per il 2020, data entro la quale dovrebbe essere approvata una legge ad hoc. Oggi in Francia esiste già un sussidio per i disoccupati, risalente agli anni 80 e che ammonta a 550 euro. L'idea di Macron è quella di garantire un livello di dignità minimo per tutti e l'accessibilità sarà riservata a tutti coloro che resteranno al di sotto di determinati parametri. Si tratterà di un compenso semplice, equo e trasparente. Sarà riservato a tutti coloro che dimostreranno di essere realmente in cerca di lavoro, cosa che sarà verificata attraverso una procedura che porterà a far perdere il diritto a chiunque dovesse rifiutare più di due offerte di lavoro o non frequentasse un corso di formazione professionale.

L'investimento previsto sarebbe di otto miliardi di euro entro i prossimi quattro anni. I principi sembrano davvero simili a quelli del Movimento Cinque Stelle e Luigi Di Maio per il Reddito di Cittadinanza.

In Francia ci sono tanti poveri

Macron, negli ultimi tempi, avrebbe subìto un vistoso crollo dei consensi. Una misura così tangibile nei confronti delle classi più disagiate potrebbe contribuire a riportare in alto le percentuali dei suoi potenziali elettori.

Si stima, infatti, che in Francia vivano 8,8 milioni di poveri, Una cifra che si stima rappresenti circa il 14% della popolazione. Diversi oppositori, tra l'altro, lo hanno accusato di essere il 'Presidente dei ricchi' e di non aver attribuito la giusta importanza a chi vive in condizioni economiche precarie. Il Reddito Universale francese diverrebbe quindi una misura tesa a stoppare le critiche e a migliorare la situazione.