Il re Emerito Juan Carlos I di Spagna non sta passando una serena vecchiaia, travolto dall'ultimo, pesante, scandalo per non aver dichiarato centinaia di milioni di euro all'erario di Madrid. Il 27 febbraio ha pagato 4,4 milioni di tasse evase all'erario spagnolo. L'ex sovrano nato a Roma, 82 anni fa da Giovanni di Borbone, conte di Barcellona e terzogenito di Alfonso XIII e da Maria Mercedes di Borbone-Due Sicilie, è una corazzata della leggendaria Invicible Armada che da quarant'anni naviga, senza mai affondare, nel mare turbolento degli scandali più perigliosi.

Però, l'ultima scoperta del conto svizzero, che avrebbe potuto condurlo dal giudice, se non si fosse rifugiato ad agosto negli Emirati Arabi, rischia di bollarlo per sempre. Juan Carlos, dopo quasi quattro decenni di reggenza, nel 2014 ha abdicato a favore del figlio, proclamato re Felipe VI. Due anni dopo, l'ex sovrano Emerito, ha perso lo scudo d'immunità che lo proteggeva. Ora Juan Carlos, che dal 2019 è ufficialmente in pensione, esonerato da ogni incarico istituzionale, è processabile come un qualsiasi spagnolo.

Dal 2016 Juan Carlos, ha perso l'immunità di Capo di Stato ed è processabile come ogni cittadino

Sabato scorso, Juan Carlos I è tornato alla ribalta delle cronache, dopo che il suo avvocato ha dichiarato alla stampa che il suo cliente aveva versato altri 4,4 milioni di euro al Fisco spagnolo, chiudendo una questione di evasione fiscale con lo Stato che risaliva al 2016- 2018.

Il legale ha confermato che l'ex sovrano, ad oggi, ha restituito, in tasse non pagate 10 milioni di euro, ricevendo una prima regolarizzazione con l'erario e, dimostrando così, le sue responsabilità davanti agli spagnoli.

Tuttavia Juan Carlos ha ancora una questione aperta: i 100 milioni di dollari, che il defunto saudita re Abdallah gli avrebbe versato nel 2012 per un'opera di mediazione nella trattativa che ha poi portato 12 imprese spagnole, riunite in un consorzio, ad ottenere l'appalto per la realizzazione della linea alta velocità tra La Mecca e Medina.

Una somma ingente di denaro che Juan Carlos avrebbe fatto transitare su un conto svizzero di una fondazione panamense. I magistrati, dopo anni di fitte indagini, avevano ricondotto proprio al figlio di Alfonso XIII la titolarità del conto.

La questione dei 100 milioni di dollari pagati dai reali sauditi per una consulenza a Juan Carlos

Il 3 agosto 2020, quando a Madrid Juan Carlos avvertiva sul collo il respiro dei magistrati dell'Audencia Nacional (il Tribunale Supremo di Spagna, ndr), il re Emerito scrisse una dolorosa lettera al figlio Felipe e al Paese in cui annunciava che avrebbe lasciato la Spagna per un periodo indefinito a causa di insopportabili pressioni politiche e dell’opinione pubblica: gli spagnoli sapevano da mesi dei diversi milioni donati alla sua storica amante, la principessa Corinna zu Sayn-Wittgenstein.

La nobile nel 2020 fece scottanti rivelazioni alla BBC sulla sua storia con Juan Carlos. Poi, venne alla luce che Felipe era anche lui il beneficiario del conto svizzero, cosa che lo addirò molto.

Il rampollo dei Borbone chiamò la stampa per dire che rinunciava all'eredità del padre e che era completamente estraneo a qualsiasi tipo di affare in cui era coinvolto Juan Carlos. Lo stesso genitore rinunciava per sempre al suo appannaggio annuale di 194.232 euro. Un gesto che aveva calmato l'ondata anti-monarchica e anti-Borbone che stava per travolgere la Corona di Spagna.

L'esilio a Dubai dell'ex re in una suite imperiale con la nostalgia dei figli e nipoti a Madrid

Lo scorso 5 gennaio, il sovrano, ha festeggiato ad Abu Dhabi, il suo quinto mese di permanenze negli Emirati e anche i suoi 82 anni lontano dalla ex regina consorte Sofia, dai figli e le adorate nipoti. E, sempre per il suo esilio, il re Emerito è mancato all'anniversario dei 40 anni dal golpe del colonnello Tejero.

Quel 23 febbraio del 1981, il re Juan Carlos I, con le sue dure parole pronunciate in diretta tv, rassicurò gli spagnoli che lui stava dalla parte della Costituzione appena approvata nel 1978. Da quel giorno tra Juan Carlos e i suoi sudditi fu un grande amore. E gli spagnoli in quattro decenni gli hanno perdonato, quasi, tutto, dalle numerose amanti ai costosi safari in Africa durante la crisi economica. Poco prima di Natale, Juan Carlos dichiarò il desiderio di rientrare in Spagna, pur dando la disponibilità a essere interrogato, a distanza, dai giudici.