Prima o poi doveva succedere; sono queste le parole che molti cittadini hanno continuato incessantemente a ripetersi, dopo essere venuti a conoscenza del disastro che poco prima delle 12:00 del 14 agosto 2018, ha colpito la città di Genova facendo cadere nel lutto un numero imprecisato di suoi residenti. Il drammatico incidente è avvenuto precisamente alle 11:50 ed è stato avvertito dai suoi abitanti come fosse una scossa di terremoto successivamente a un forte boato che li ha allarmati. All'improvviso è scomparso agli occhi dei cittadini e di tutti il viadotto Polcevera, meglio conosciuto fin dalla sua inaugurazione, avvenuta il 4 settembre del 1967, come "ponte Morandi" o "ponte delle Condotte".
Ponte Morandi, un crollo annunciato
Costruito ad un altezza di circa 45 metri dal gretto del fiume Polcevera, attraversante il quartiere di Cornigliano e Sampierdarena, il ponte Morandi di Genova è stato oggetto di molte attenzioni da parte dello stesso architetto che lo ha ideato (Riccardo Morandi) e da cui ha preso nome. La costruzione di questo collegamento viario, iniziata nel 1963 e terminata nel 1967, fu realizzata per unire strategicamente la penisola con Francia e Spagna, diventando la via più breve che da Genova portava al suo aeroporto e al porto di Voltri. Gli interventi di risanamento di questa imponente struttura iniziarono già dai primi anni settanta e fino ad oggi hanno continuato a interessarla causa errate valutazioni dettate fin dalle prime fasi della sua realizzazione.
Genova, 35 morti e numerosi feriti
Il drammatico crollo che ha visto precipitato il ponte Morandi sulla A10, rivela un numero imprecisato di feriti e circa 35 morti, di questi un bambino di appena 10 anni. I 200 metri di viadotto finiti sul gretto del fiume sottostante e sopra alcune fabbriche del luogo, hanno trascinato nel vuoto una trentina di auto e tre mezzi pesanti.
Le squadre cinofile, i Vigili del fuoco e la Protezione Civile sono attualmente sul luogo della tragedia e comunicano ai media una situazione grave e un numero imprecisato di vittime che potrebbe salire. I soccorsi stanno attualmente soccorrendo le persone all'interno delle auto rimaste sopra le macerie del ponte e presto interverranno utilizzando ruspe e escavatori che potrebbero rivelare scenari drammatici.
Forse nessuno pagherà per il disastro avvenuto a Genova, in quanto il progetto che ha visto la costruzione di questo ponte e di molti altri suoi simili, darebbe vita a queste strutture per una durata massima di circa cinquant'anni.