Il sottosegretario del Miur, Roberto Reggi ha parlato oggi della situazione della Scuola intervenendo come ospite della trasmissione radiofonica della Rai, Radio Anch'io: dopo aver messo in risalto i problemi legati all'organico della scuola, il sottosegretario del Miur ha parlato anche di precariato, della formazione degli insegnanti e delle risorse. 


Roberto Reggi ha dichiarato che ''insegnamento è una professione da valorizzare e non un semplice impiego: tutte le nostre proposte vanno nella direzione della valorizzazione della professione dell'insegnante.'

A questo proposito, inevitabile non toccare la scottante questione del precariato: 'Il numero degli insegnanti, - ha detto l'ex sindaco di Piacenza - è fortemente condizionato dalla presenza di moltissimi precari che si sono generati negli anni a causa di sovrapposizione di norme che non hanno aiutato.

Per cui abbiamo circa 200.000 precari a cui poi si aggiungono le supplenze nelle graduatorie d'istituto: è un caos non da poco che dobbiamo assolutamente risolvere.'



Il tema della formazione professionale degli insegnanti è particolarmente sentito: 'La formazione degli insegnanti - ha dichiarato Reggi facendo un paragone con la preparazione dei docenti negli altri Paesi Europei - non può più permettersi di essere facoltativa ma deve diventare obbligatoria: i nostri insegnanti hanno il diritto di essere obbligatoriamente formati. Non è possibile che ci siano ancora degli insegnanti che non si formino adeguatamente e sono pagati allo stesso modo rispetto a chi invece viene formato.'



Per garantire la formazione degli insegnanti, però, servono soprattutto i soldi: 'Il tema delle risorse è un tema delicato - ha confessato Reggi - ma noi siamo convinti di riuscire ad ottenere di più dal Mef che, purtroppo, ci considera ancora un centro di costo: dovremmo migliorare la scuola per renderla più credibile e così riusciremo a far cambiare idea anche al Mef.'



Infine, Reggi non accetta le critiche che sono state mosse nei suoi confronti in merito al contenuto dell'intervista rilasciata a 'Repubblica' qualche giorno fa: 'Faccio fatica, per esempio, a comprendere le opposizioni che ci sono già per una proposta che non è stata ancora definita. Poi, alcune cose che sono state scritte da 'Repubblica' come ad esempio quella relativa ai tagli pari ad un miliardo e mezzo, io, personalmente, nego di averle mai dette.'