Se da un lato il Governo pare aver glissato in Legge di Stabilità sulla questione previdenziale, dall'altro non si placano i dibattiti dell'opinione pubblica e politica intorno alla pensione anticipata Quota 100, alla Mini Pensione e alle Pensioni d'oro: ecco il punto della situazione ad oggi e le ultime novità.
Pensione anticipata Quota 100: uscita anticipata alla Damiano
Tra le varie ipotesi giunte al Governo affinché si prenda in seria considerazione il dramma di tutti quei lavoratori rimasti bloccati dall'entrata in vigore della riforma Fornero, e si provveda dunque a concedere la pensione anticipata, ecco emergere la proposta di Cesare Damiano. Il Presidente della Commissione lavoro ha riesumato la Quota 100, il meccanismo, già proposto in passato da altri esponenti politici senza però aver avuto un seguito: consentirebbe ai lavoratori che sommando età anagrafica e contributiva giungano alla soglia 100 di poter accedere alla pensione anticipata.
Questo sistema al momento, secondo Damiano, sarebbe il più facile da approvare visti i continui problemi di copertura finanziaria a cui vanno incontro tutte le proposte del comparto previdenziale.
Pensione anticipata alla Treu: in cosa consiste la Mini pensione
Un'altra proposta su cui si è ultimamente tornati a discutere è quella firmata Tiziano Treu, il quale ha proposto una Mini pensione da concedere a tutti coloro a cui manchino pochi anni al prepensionamento, una sorta di ponte previdenziale che ricorda l'APA di Poletti. L'idea, se approvata, permetterebbe ai lavoratori di accedere alla pensione anticipata richiedendo un prestito Inps. Il lavoratore una volta maturati i requisiti per accedere alla pensione definitiva, si vedrebbe poi decurtate piccole cifre mensili sull'assegno pensionistico ultimo, che servirebbero appunto a rendere la somma ottenuta in prestito.
Tra le varie discussioni sulla possibilità che il Governo attui o meno le proposte riguardanti una maggiore flessibilità in uscita, pesa sempre il macigno delle mancate coperture finanziarie che potrebbero mandare a monte ogni possibile riassetto del comparto previdenziale, col rischio che nuovamente nulla venga fatto per alleggerire la situazione dei molti lavoratori disagiati.
Pensioni d'oro: nessun taglio e ancora privilegi
Il problema della mancate risorse suscita indignazione, se si pensa che è stato cancellato dalla Legge di Stabilità un comma che prevedeva un tetto per le pensioni più ricche. Il risultato è che non solo le pensioni d'oro al momento non sono state tagliate, ma anzi verrà permesso ad alcuni privilegiati, si stima siano 160mila, di andare in pensione con 100, 115% dell'ultima busta paga.
Un costo enorme per l'Inps valutato intorno ai 2mln di euro nel solo 2014. Temiamo che questa cancellazione creerà non poche polemiche tra l'opinione pubblica, in molti pensano infatti che prima di richiedere ulteriori sacrifici ai soliti noti, dovrebbero essere eliminati questi privilegi.