Vivo più che mai il dibattito politico e pubblico intorno ai temi riforma Pensioni 2015, è giunto ieri il No della Consulta che ha decretato la bocciatura del referendum indetto dalla Lega. Ora molti lavoratori si chiedono che intenzioni avrà il Governo Renzi: c'è chi spera vengono approvate almeno misure in favore della flessibilità in uscita come la pensione Quota 100 di Damiano e la Quota 60 proposta da IdV. Ora che la legge Fornero è salva, e le casse dello Stato possono tirare un sospiro di sollievo, non verranno meno gli 80 miliardi messi a bilancio fino al 2021, che ne sarà dei lavoratori e del loro destino previdenziale?
Mentre il leader della Lega annuncia che non è finita qui e che lo stop al referendum da parte della Corte Costituzionale rappresenta "un atto gravissimo [...] una decisione fuori da ogni precedente [...] " vi è già chi torna a sperare nelle prossime mosse del Governo Renzi. Scampato il referendum, che con buona probabilità avrebbe portato gli italiani a cancellare in primavera la riforma Fornero, l'esecutivo glisserà nuovamente sul comparto pensionistico o si deciderà a mettere in atto una riforma pensioni 2015 che miri a ridare dignità ai lavoratori attraverso misure di flessibilità in uscita, approvando, dunque, alcune delle proposte di pensione anticipata giunte in Parlamento?
Pensioni Quota 100, Quota 60: queste le soluzioni dopo il No della Consulta al Referendum della Lega?
La pensione anticipata Quota 100, proposta da Damiano, è quella che maggiormente accoglie il favore dei lavoratori, che se potessero scegliere tra 4 proposte attualmente al vaglio dell'esecutivo: Quota 100, Quota 62 +35 di contributi, Prestito Inps, Opzione contributivo non avrebbero dubbi e punterebbero sulla prima.
Questo permetterebbe infatti ai lavoratori che sommando età anagrafica e contributiva giungano alla soglia 100 di poter accedere alla pensione anticipata. Un nostro lettore Fabrizio P., così motiva la sua scelta: "Quota 100 va incontro a tutte le necessità" rispecchiando le esigenze di più lavoratori. "Damiano é l'unico ad avere le idee chiare".
Prosegue poi nella sua analisi davvero molto dettagliata, che riportiamo parafrasandola: l'APA può' andare parzialmente bene per coloro che hanno lavorato per tutta una vita e si ritrovano senza lavoro a 3 anni dalla pensione, ma andrebbe estesa anche a coloro che si sono ritrovati senza lavoro, dopo i 50 anni ,infatti, essere ricollocati, diviene sempre più difficile. Tutto contributivo?
"No No e poi No. Le penalizzazioni sarebbero troppo elevate, speriamo che Damiano e il Suo buon senso prevalgano". L'ultima proposta di pensione anticipata giunge da Italia dei Valori (IdV), Ignazio Messina propone la possibilità di concedere la pensione anticipata a tutti coloro che hanno almeno 60 anni d'età e 35 di contributi versati, l'accesso alla pensione sarebbe consentito con un sistema di penalizzazioni decrescenti dai 60 ai 65 anni, il massimo di decurtazione sull'assegno pensionistico sarebbe applicato a chi decidesse di accedere alla pensione anticipata a 60 anni, questa sarebbe infatti pari al 10%. La logica di premi ei penalizzazioni in un range dai 60 ai 70 anni ricorda il meccanismo voluto da Damiano della quota 62 con 35 anni di contributi a fronte di una decurtazione al più pari all'8%. Il Governo Renzi punterà almeno a ritoccare la famigerata Riforma o forte della decisione della Consulta si dimenticherà del dramma previdenziale dei lavoratori?