L'ufficializzazione della nomina Tito Boeri a Presidente del maggiore istituto previdenziale italiano, è ormai prossima. Difatti la commissione Lavoro della Camera, presieduta dall'on. Cesare Damiano del PD si è pronunciata a favore della designazione del professor bocconiano alla guida dell'Inps. A destare qualche perplessità sulla designazione di Boeri a Presidente dell'Inps, nei giorni scorsi erano state alcune esternazioni proprio del professore circa il ricalcolo contributivo per le pensioni d'oro con l'introduzione di un prelievo di solidarietà a favore delle Pensioni minime.
Esternazioni che non erano state di troppo gradimento da parte di chi si trova nelle condizioni di godere pensioni di un certo rilievo. Il pronunciamento favorevole della Commissione lavoro della Camera dovrebbe aver fugato pericoli di congiure e di manovre contro Boeri Presidente.
Come interpretare allora la nomina di Boeri a Presidente dell'Inps?
La nomina di Boeri può essere interpretata come la volontà del governo del premier Matteo Renzi sia quella di dare una decisiva svolta alla gestione dell'istituto previdenziale ma anche alle modifiche della legge Fornero sulle pensioni. Com'è ormai risaputo e noto, il prof. Boeri si è sempre dichiarato contrario alle rigidità d'uscita dal mondo del lavoro previste nella legge Fornero, manifestando la sua disponibilità ad intervenire sulle pensioni rendendo i meccanismi d'uscita più flessibili.
Inoltre per favorire quella tanto conclamata "staffetta generazionale" Tito Boeri si è schierato a favore del part time, soluzione che consentirebbe ai lavoratori vicini al pensionamento di passare da lavoro full time a part time. Certamente con tale soluzione il lavoratore avrebbe uno stipendio ridotto ma i contributi assicurati che verrebbero pagati dalle aziende.
Inoltre tale proposta porterebbe le aziende ad assumere giovani, godendo di tutti i benefici fiscali previsti nelle norme attuative del Jobs Act. Appare chiaro che la nomina di Boeri, volutada Renzi stesso, possa far cambiare verso e segnare una svolta finalmente al sistema pensionistico italiano, così come richiesto ed auspicato da più parti.