Resta alta l'attenzione sulla delicata questione della riforma previdenziale e sul tema dei lavoratori che si sono trovati a vivere uno stato di disagio in seguito all'approvazione della Riforma Fornero nel 2011. Ricordiamo che nonostante le azioni di salvaguardia che si sono susseguite nel corso del tempo, vi sono ancora moltissime persone che devono far fronte a delle difficoltà nell'uscita dal lavoro, oppure che si trovano in condizioni ancora peggiori perché in stato di disoccupazione in età avanzata. Vi sarebbe poi da evidenziare anche quanto sottolineato recentemente dalla Cgil, ovvero il fatto che la rigidità dell'attuale sistema di pensionamento non va a colpire solo i lavoratori che si trovano costretti a proseguire la propria attività nonostante l'età, ma anche tutti quei giovani che non riescono ad accedere al primo impiego a causa del blocco verificatosi nel turn over; tanto che il livello della disoccupazione giovanile negli ultimi anni ha continuato a crescere, fino a superare la soglia del 40%.

Pensione anticipata, dalla quota 100 al prestito Inps, fino ai meccanismi contributivi: tutte le ipotesi al vaglio dei tecnici

Riguardo le possibili strategie di flessibilità previdenziale da mettere in atto per risolvere almeno parzialmente la situazione, vi sono state negli ultimi mesi diverse proposte  sia da parte dei tecnici che dai rappresentanti delle parti sociali. La Cgil ha chiesto al Governo Renzi di ripristinare la possibilità di ottenere la quiescenza a partire dai 60 anni, purché si abbiano maturato almeno 35 anni di contribuzione, oppure in alternativa di offrire l'uscita dal lavoro a partire dai 40 anni di versamenti (in modo indipendente dall'età anagrafica). Più elaborata è invece la proposta dell'Onorevole Cesare Damiano, che vorrebbe consentire la pensione anticipata con la quota 100, ovvero attraverso l'unione dell'età con gli anni di versamento.

Questa formula avrebbe il vantaggio della flessibilità, perché consentirebbe di ottenere la quiescenza con più anni di contributi ed un'età più bassa o viceversa. Infine, dai tecnici arrivano anche ipotesi alternative, come quella delle mini Pensioni: in questo caso, l'Inps si farebbe carico di anticipare i contributi mancanti rispetto agli attuali requisiti, per richiederli solo al momento dell'avvenuto pensionamento attraverso delle piccole rate da addebitare sulle mensilità.

Vi sono poi le opzioni contributive pure, che potrebbero slegare la data di pensionamento dall'età anagrafica, pur accettando che l'importo erogato al pensionando sia calcolato esclusivamente sugli importi effettivamente versati nel corso degli anni.

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