"Noi abbiamo una proposta costruita insieme con Cisl e Uil vediamo molta difficoltà del Governo a riaprire il tema". Lo ha dichiarato oggi la leader della Cgil Susanna Camusso intervenendo sulla riforma Pensioni 2015 e le proposte di modifica alla legge Fornero, mentre si attende dal consiglio dei ministri il terzo decreto attuativo del Jobs act su cui si è sostanzialmente spaccata - almeno al momento - la maggioranza che sostiene il Governo Renzi, dopo lo scontro tra il Partito democratico e il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano nel corso dell'esame dei decreti legislativi sui nuovi ammortizzatori sociali e sui nuovi contratti a tutele crescenti.
Riforma pensioni 2015, Camusso (Cgil): 'Legge Fornero va riformata'
Scontro sui primi due decreti attuativi del Jobs act che ha visto come protagonisti, tra gli altri, anche i presidenti delle due commissioni Lavoro di Montecitorio e Palazzo Madama, rispettivamente Cesare Damiano e Maurizio Sacconi. Ma le modifiche alla riforma pensioni Fornero verso nuove forme di flessibilità in uscita per la pensione anticipata sono ormai "una necessità", ha sottolineato la leader della Cgil che ha già annunciato in un documento approvato al direttivo nazionale la prosecuzione della mobilitazione nel segno dello sciopero generale già proclamato il 12 dicembre scorso. Modificare la legge Fornero "è una necessità - ha aggiunto la sindacalista - sia per il rispetto delle persone, sia - ha sottolineato - per avere una prospettiva sull'occupazione e giovanile".
Così la pensa anche il leader della Uil Carmelo Barbagallo che chiede un cambio di direzione da parte del Governo Renzi visto che si tratta di "un problema sociale" - quello degli esodati e dalla mancanza di flessibilità in uscita dal lavoro - come ha detto nelle scorse settimana il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ribadendo l'impegno dell'esecutivo per individuare le proposte di legge più adatte per dare a tutti i lavoratori, a partire da 62 anni, la possibilità della pensione anticipata, ma senza mettere a rischio i conti pubblici, e per questo sarebbero in arrivo nuovi tagli alle pensioni d'oro.
Riforma pensioni, le preoccupazioni del Csm per il pensionamento dei magistrati
E sempre in materia di riforma delle pensioni si riapre anche il capitolo del pensionamento dei magistrati. "Siamo in attesa - ha dichiarato il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, aprendo ieri la riunione a Palazzo dei Marescialli con i rappresentanti dei consigli giudiziari dei ventisei distretti delle Corti d'appello - che il Governo e il Parlamento si pronuncino sulla nostra sollecitazione di graduare in un biennio le nomine per garantire il principio di buona amministrazione".
"Abbiamo rappresentato gli effetti di questa situazione straordinaria - ha spiegato il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura esprimendo preoccupazione anche per le 'scoperture di organico che si determineranno' - conseguente all'abbassamento del limite massimo di età pensionabile dei magistrati da 75 a 70 anni.