"Giù le mani dalle Pensioni, perché non si può andare oltre gli interventi fatti": lo ha ribadito il presidente di Italia Unica Corrado Passera intervenendo, con un articolo pubblicato oggi sul quotidiano La Nazione, nel dibattito in corso sulle modifiche alla riforma pensioni Fornero che lui invece difende a spada tratta nel day after della manifestazione nazionale della Fiom di Maurizio Landini scesa ieri in piazza a Roma per chiedere modifiche urgenti al Jobs act di Renzi e Poletti alla riforma previdenziale del 2011 verso una "drastica riduzione dell'età pensionabile e degli orari di lavoro".
Passera: 'Giù le mani della pensioni'
Mentre il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, dopo il no della Consulta al referendum abrogativo chiesto con più di 500mila firme, continua a chiedere l'abolizione della legge Fornero minacciando la "guerriglia parlamentare" e punzecchiando continuamente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale ha chiesto di esprimersi con un messaggio alla Camere sulla questione previdenziale e i problemi sociali provocati dalla riforma pensionistica del Governo Monti, ampiamente riconosciuti anche dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti che però, insieme al premier Matteo Renzi, nonostante i buoni propositi dell'Inps di Tito Boeri e di quasi tutte le forze politiche e parlamentari oltre che sindacali, continua a rinviare la questione temendo di mettere a rischio i conti pubblici e di "irritare", ovviamente, l'Ue e la Bce.
Buone notizie per la pensione anticipata per uomini e donne potrebbero però arrivare dal ddl Damiano più altri dieci ddl il cui esame è ripartito in commissione Lavoro alla Camera.
'Riforma pensioni Fornero va bene'
Ma il problema di come trovare le coperture finanziarie resta. L'ex ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera - così come l'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero e l'ex premier Mario Monti - ricorda oggi che "nel 2011 si è dovuto operare per assicurare la sostenibilità dell'intero sistema, e la bontà e la necessità di quell'intervento fu dimostrata - aggiunge rievocando la maggioranza delle larghe intese che sosteneva l'esecutivo - dal larghissimo appoggio parlamentare e dall'atteggiamento della parti sociali".
Passera si dice "preoccupato" del fatto che "nel silenzio sbalorditivo dei media e senza che arrivino smentite il Governo Renzi si appresta a mettere mano alle pensioni in modo tale da assestare un duro colpo gravissimo al ceto medio e alle possibilità di crescita del Paese".
'No passaggio da retributivo a contributivo'
Criticando le proposte di Poletti, Boeri e Gutdgeld e difendendo la legge Fornero, Passera sostiene che l'attuale "tentativo di rivedere il sistema pensionistico prende il largo attraverso un intervento - ha scritto - che con il passaggio forzoso per tutti dal meccanismo retributivo a quello contributivo correggerebbe al ribasso molte attuali pensioni applicando retroattivamente il nuovo ricalcolo".
Il dibattito in corso sulla riforma pensioni 2015, secondo Passera, potrebbe anche avere impatto negativo sui consumi degli italiani. "Il solo fatto di parlarne con questa insistenza - secondo il presidente di Italia Unica - avrà l'effetto di creare una enorme incertezza in larghissima parte del ceto medio e l'impatto in termini di propensione all'acquisto sarebbe fortissimo".