Tornare ad investire sulla scuola impiegando realmente risorse economiche per provvedere al restauro delle scuole, rinforzare gli organici mediante la stabilizzazione dell'intera categoria di docenti precari e abbandonare la strada del dirigismo tipico del settore privato, eliminando la norma del preside 'sceriffo', come molti insegnanti hanno ribattezzato la nuova figura del dirigente scolastico cui Renzi intende conferire tutti i poteri decisionali, depotenziando i collegi docenti per relegarli in ruoli marginali. Sono queste le richieste del Comitato Genitori del Comprensivo di Monterotondo a margine di un articolo pubblicato su orizzontescuola.it.
Anche le famiglie sono decisamente contro la Buona Scuola.
Marcia indietro
E le proteste di docenti precari e famiglie degli studenti sembrano aver colto nel segno, come in un articolo su Il fatto Quotidiano riporta, perché Renzi sembra preoccupato di perdere consensi alle prossime regionali. Si stima che la percentuale di voti che rischia di sfumare sia dell'1% per il fatto che professori e parenti rappresentano lo zoccolo duro dell'elettorato del PD. Anche se non ci si può affidare ad una semplice stima come quella appena descritta, perché la percentuale potrebbe ampliarsi ulteriormente se si includono i pensionati e gli esodati ancora senza salvaguardia, il premier sembra intenzionato a tornare indietro su alcuni articoli.
La cosa certa è che si vuole collegare tutta la riforma al Def, il documento economico finanziario al quale legare tutti gli interventi sul comparto dell'Istruzione.
La scuola in piazzaMa la platea di insegnanti non sembra affatto contenta di semplici modifiche e sui gruppi facebook si continua a parlare di sciopero al quale partecipare per far vedere che la categoria è compatta nel chiedere il ritiro dell'intero Ddl.
Il Manifesto Nazionale Docenti Precari ha avviato una massiccia campagna mediatica per far conoscere le rivendicazioni della categoria. A Milano, come riporta un articolo in cronaca locale del Corriere della Sera, una curiosa lezione di strada è stata l'iniziativa intrapresa da alcuni di loro. Milano.corriere.it propone una sequenza di diapositive a corredo di un evento tenutosi martedì pomeriggio nella celebre Piazza Della Scala del capoluogo lombardo.
Banchi e sedie in piazza per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla gravità di una riforma intesa in senso privatistico. La parola d'ordine rimane la stessa: non mollare fino a completo ritiro del Ddl 'renziano'.