DalprofessorGiuseppe Pennisi, consigliere del Cnele docente presso l'Università Europea di Roma ed alla Unilink,per i lavoratori che perdono il lavoro dopo i 55 anni arrivauna proposta a dir poco eclatante e rivoluzionaria. Perrisolvere il problema degli esodati, ossia di coloro che perdono il lavoro in etàavanzata ma non sono in odore di pensione, si può prendere inconsiderazione l'uscita anticipata a 55anni e con unminimo di contributi pari a 15 anni di versamenti.In tal modo, spiega il professor Pennisi, in un'intervista rilasciatain questi giorni a “Il sussidiario.net”, si risolverebbero alcuni problemi “antichi”che tardano ancora a trovare una soluzione. Primo tra tutti quellodel reddito di cittadinanza. "Con l'uscita a 55 anni, è il pensierodel professor Pennisi, il lavoratore che perde il posto in un 'etàavanzata, avrebbe comunque assicuratoun vitalizio mensile seppurridotto in base ai contributi versati fino a quel momento, inoltrepotrebbe godere dell'indennitàdi “mobilità lunga” fino al raggiungimento dell'etàpensionistica prevista dalle disposizioni vigenti. Tale propostaavrebbe il beneficio di non ricadere, sempre secondo il Pennisipensiero, sulle spalle delle future generazioni.

Inoltrela sua proposta non andrebbe inconflitto con quanto già disposto dalla Consultasu eventuali tagli alle Pensioni. Infatti tale organismo ha giàbocciato proposte di prelievi sulle pensioni medio-alte a favore dialtre categorie.

Pensierie parole che fanno a pugni tra di loro:cosa ha detto Pennisi suBoeri?

Comesi può notare, il ragionamento del professore di Romadell'Università Europea non collima affatto con quello dell'altroprofessore bocconiano, altrettanto illustre, TitoBoeri, presidente dell'Inps,che invece sostiene la necessità di unriequilibrio pensionisticoa favore di categorie più svantaggiate. Anzi ledue propostefanno proprio a “pugni”.Per dovere di cronaca aggiungiamo anche che il professore romano haavuto parole molto dure nei confronti di Boeri. Asuo parere “Tito Boeri dovrebbeoccuparsi di far funzionare l'Inpspiuttosto che interessarsi del sistema previdenziale, di competenzadel Governo.

Siamosolo all'inizio di una nuova “querelle”sulle pensioni?

Crediamoproprio di sì. Lo sapremo presto. Noi seguiremo come sempre losviluppo dei fatti e delle “parole” tenendovi aggiornati. Voi seguiteci, non dimenticando di cliccare “segui” in alto sultitolo.