Il tema pensione anticipata resta al centro dei dibattiti politici e pubblici: la discussione è sempre incentrata sulla necessità di concedere una maggiore flessibilità in uscita. Il sistema delle quote (100,97,41) resta quello maggiormente auspicato dai lavoratori, oltreché dai sindacati e da alcuni esponenti politici di spicco come l'onorevole Cesare Damiano che da tempo incita il Governo Renzi ad agire sul sistema pensionistico italiano.

Torna a parlare Damiano su Quota 100 e 41: il Governi Renzi approverà le misure a favore dei precoci?

Damiano è tornato a parlare della pensione anticipata per i lavoratori precoci, ribadendo l'importanza di lenire il dramma previdenziale di quanti.

dopo l'entrata in vigore della Riforma Fornero, non riescono ad accedere alla quiescenza perché considerati anagraficamente troppo giovani.

Al momento attuale la proposta che sembrerebbe la più idonea per i lavoratori che hanno iniziato a lavorare in età giovane è il pensionamento con quota 41. Damiano sostiene fermamente che i 41 anni contributivi senza penalità siano il giusto compromesso per concedere ai lavoratori precoci di accedere all'agognata quiescenza. Damiano, per avvalorare la bontà della quota 41, aggiunge 'ci sembra una proposta equilibrata considerando che prima della Riforma Fornero si usciva sì con 40 anni di contributi ma bisognava attendere 12 mesi per accedere al vitalizio".

Quota 41 vs quota 100: la preferenza dei precoci va verso la prima, ecco perché

La quota 41, inoltre, basandosi unicamente sui contributi versati non pone alcun limite anagrafico, ostacolo invece emerso nel ddl 2945 depositato alla Camera nei giorni scorsi che ha fatto perdere punti all'"amata" quota 100. Il provvedimento a firma Gnecchi -Damiano richiede infatti a coloro che vogliono usufruire della pensione anticipata con quota 100 di avere compiuto almeno 62 anni d'età e di essere in possesso di un minimo di 35 anni di contributi.

Si spera che il Governo Renzi decida al più presto di varare una delle misure del ddl flessibilità, i lavoratori esausti, sarebbero ormai disposti a qualsiasi misura tra quota 97, 41 o 100 purché si metta finalmente mano alla famigerata Riforma Fornero.