Si accende sempre di più negli ultimi giorni il dibattito sulla spinosa questione della riforma del sistema previdenziale italiano. Dopo le grandi polemiche che sono derivate dalle parole sulle Pensioni d'oro da parte di Tito Boeri Presidente dell'Inps, oggi da segnalare una strana alleanza che si è formata in Parlamento. Dove la Lega Nord e il suo leader Matteo Salvini hanno deciso in queste ore di appoggiare le proposte giunte in tema di riforma delle pensioni da parte del Presidente della Commissione Lavoro presso la Camera dei Deputati Cesare Damiano.

L'ex Ministro del lavoro come sappiamo tempo fa ha presentato un Ddl relativo al prepensionamento.

Riforma pensioni 2015: la Lega appoggia le proposte di Damiano

Infatti Salvini oggi ha dichiarato che qualora il Governo decidesse di appoggiare la proposta di Damiano sul prepensionamento, la Lega sarebbe favorevole. Questo in quanto per Salvini, sebbene il suo partito sia saldamente all'opposizione del governo, nel caso di proposte intelligenti come quella che arriva da Damiano, la Lega non potrebbe fare a meno di votarle. Quindi da Salvini, così come riportato dall'Ansa, giungono chiare parole di apertura verso la riforma delle pensioni auspicata da Damiano. Ricordiamo che la sua proposta prevede la cosiddetta quota 97.

Cioè si va in pensione a 62 anni di età con almeno 35 di contributi. Adesso occorre capire cosa deciderà di fare il governo diretto da Matteo Renzi.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi per il momento tace sulla questione e dunque al momento non si sa se il governo appoggerà o meno la proposta di Damiano. Proposta che al momento giace in commissione Lavoro.

Questo in quanto il suo esame non è stato ancora completato in attesa dell'intervento del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e del Presidente Inps Tito Boeri. I due infatti sono attesi nei prossimi giorni in audizione. La proposta di Damiano piace a molti sia nel mondo politico che in quello sindacale. Resta da capire quali sono le reali intenzioni del governo che da un po' di tempo non rilascia dichiarazioni sulla spinosa vicenda.