La riforma della Scuola Renzi in discussione al Senato è stato, ovviamente, l'argomento principale dell'intervista che l'Onorevole Mariangela Bastico, ex viceministro dell'istruzione ai tempi del governo presieduto da Romano Prodi, ha rilasciato al noto portale 'Orizznte Scuola'. I rapporti con il PD si sono interrotti e, naturalmente, anche il suo giudizio nei confronti del ddl non può che essere critico. 

Mariangela Bastico: 'Giudizio negativo sul DDL Renzi'

Complessivamente il giudizio è negativo. Nella scuola così come è stata intesa dal Presidente del Consiglio, manca, però, la soluzione ad uno dei problemi più importanti come la dispersione scolastica: l'Italia continua a detenere il triste primato del maggior numero di studenti di età compresa tra i 15 e i 24 anni che hanno abbandonato la scuola e non hanno nemmeno trovato lavoro.

La riforma, inoltre, ha considerato la scuola come un qualsiasi luogo di lavoro, come un'azienda qualsiasi dove ci può essere un'organizzazione gerarchica. Niente di tutto questo, ribadisce l'Onorevole Bastico, che la scuola è soprattutto relazione quotidiana tra adulti e adolescenti e non dev'essere trattata come gli altri comparti della Pubblica Amministrazione.  

DDL Renzi, presidi e docenti: 'Troppa competizione'

Secondo l'ex viceministro, stiamo andando in senso opposto: anzichè rafforzare il rapporto di collaborazione di chi vive la scuola giorno dopo giorno, si vogliono immettere degli elementi di competizione, facilmente riconducibili al nuovo ruolo che si vuole assegnare al dirigente scolastico, nonchè all'assunzione e alla valutazione del personale docente.

Uno degli errori della Buona Scuola è stato quello di voler incorporare l'idea del 'capo', così come la intende Matteo Renzi: il dirigente scolastico dev'essere un accentratore, un responsabile sia nel bene che nel male. Sempre in questa direzione spinge il principio della valutazione e della meritocrazia, secondo cui i più bravi vengono premiati.

Scuola, assunzioni precari: 'Così non si risolve il problema'

Anche sotto il punto di vista delle assunzioni, il giudizio dell'Onorevole Bastico non può che essere critico. 'Vedo tante discriminazioni' ha dichiarato l'ex ministro, tornando indietro con la memoria al 2006 quando, durante il governo Prodi, venne programmato il piano triennale che prevedeva 150.000 immissioni in ruolo: l'obiettivo era quello di assorbire una grossa fetta dei precari inclusi nelle graduatorie che, all'epoca, si chiamavano permanenti. L'obiettivo fallì in seguito alla caduta del governo, ma allora come oggi, non si risolverà il problema.
L'onorevole Bastico, a questo proposito, cita il presidente del Cidi, Giuseppe Bagni che affermava che non si può pretendere di bonificare un terreno, senza togliere tutta l'acqua: quel po' di palude resta lo stesso.