Non ci saranno tagli ma solo nuove forme di flessibilità in uscita dall'impiego: questo il leitmotiv dell'intervento condotto da Renzi in diretta tv a Quinta Colonna su Rete 4, con il premier intento a sottolineare che il governo non intende utilizzare le liquidazioni previdenziali come bancomat statale. L'ex sindaco di Firenze è tornato a parlare anche del decreto rimborsi evidenziando come stiano in realtà le cose e dando qualche numero su penalizzati dal blocco delle indicizzazioni e beneficiari del bonus una tantum in dirittura d'arrivo. Le ultime news sulla riforma pensioni 2015 aggiornate ad oggi 27 maggio si concentrano però anche sulle ultime dichiarazioni rilasciate da Elsa Fornero, ex ministro del lavoro, che ha commentato le nuove misure in arrivo mandando chiari segnali all'Esecutivo.

A questo punto, con un dl prepensionamento in fase di messa a punto, ci si domanda chi finanzierà i nuovi interventi: l'impressione è che la misura sarà a carico dei lavoratori nel senso che tutto poggerà su una rinuncia a parte dell'assegno spettante.

Aggiornamenti e ultime news riforma pensioni 2015 oggi 27 maggio: Fornero vs Renzi, dl prepensionamento in arrivo

'Non ci saranno soldi presi delle Pensioni. Noi non abbiamo da mettere venti miliardi qui, perché abbiamo rimodulato la norma' ha dichiarato il premier Renzi intervenuto in diretta tv sulla quarta rete del gruppo Mediaset. Poi un chiarimento sul decreto rimborsi: 'Il blocco delle indicizzazioni lo hanno subito 4,700.000 pensionati circa, di questi circa 3,700.000 avranno una quota una tantum che andrà da 350 a 750 euro. I primi soldi arriveranno ad agosto' ha chiosato il premier con la solita verve. E mentre l'ex rottamatore oggi leader dell'Esecutivo parlava dagli studi di Quarto Grado l'ex ministra Fornero interveniva ad un dibattito su lavoro e previdenza svoltosi a Torino: 'La flessibilità è una buona cosa, basta solo sapere chi la paga e se si accompagna alla responsabilità'. Una riflessione interessante quella del responsabile del Welfare all'epoca del governo Monti, con le ultime news sulla riforma delle pensioni 2015 relative ad oggi 27 maggio a concentrarsi dunque sul problema delle coperture economiche a sostegno delle nuove manovre. 'Se una persona che sceglie di andare in pensione prima è disponibile a rinunciare a parte della pensione, non c'è problema per la flessibilità in uscita. Se, invece, il costo viene addossato alla collettività e alle generazioni future non va per niente bene. Si torna indietro allo stesso punto su cui è intervenuta la Corte Costituzionale' ha concluso la Fornero che ha evidentemente voluto lanciare un messaggio fra le righe all'attuale premier. Tu stai riuscendo a far passare questo concetto della flessibilità solo perché i pensionati di oggi sono disposti a rinunciare a parte del proprio assegno.



E lo sono, aggiungiamo noi, perché proprio la Legge Fornero ha tolto loro ogni certezza su quando abbandonare il lavoro e a fronte di quali condizioni. Meglio un uovo oggi che una gallina domani dunque. Meglio uscire prima dall'impiego accontentandosi di meno che aspettare e rischiare di dover rimanere sul posto di lavoro altri 4 o 5 anni, che per chi non è in buone condizioni di salute o svolge mansioni usuranti sono un'eternità. Tornando al problema che trattavamo in principio, quello delle coperture, vien da se come saranno i lavoratori stessi, seppur indirettamente, a finanziare le nuove manovre: di fatto, rinunciare a parte della propria retribuzione previdenziale è la chiave del nuovo dl sul prepensionamento. E quindi ci sembra giusto concludere sottolineando che le pensioni, caro Renzi, caleranno comunque ma solo in un modo diverso e meno esplicito rispetto al passato. Insomma, mentre l'italiano è distratto dalla propaganda le Istituzioni gli infilano furtivamente una mano in tasca. E gli dicono anche che non è vero.