"Bisogna introdurre un criterio di flessibilità in uscita dal lavoro verso la pensione. Ho una proposta di legge per andare in pensione dai 62 anni e aiuterebbe i giovani a entrare": sono le ultime dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera così come riportate dall'agenzia d'informazione ANSA. L'Onorevole Cesare Damiano ha anche sottolineato che "con fabbriche di settantenni non andiamo da nessuna parte", evidenziando come la questione dei mancati pensionamenti dovuti all'irrigidimento dei requisiti di accesso all'Inps (decisi nel 2011 dal Governo Monti) sia tutt'altro che neutra nei confronti dei giovani lavoratori.
Il problema della rigidità non si pone infatti solo per coloro che sono in età avanzata e stanno subendo i maggiori disagi derivanti dal blocco dei pensionamenti, come ad esempio gli esodati e i precoci non salvaguardati, oppure i quota 96 della scuola. Anche i giovani sono rimasti tagliati fuori dal mondo del lavoro a causa del blocco nel turn over, mentre chi sta svolgendo lavori usuranti sulla soglia dei 70 anni di età va incontro ad evidenti problemi nell'assolvimento delle proprie mansioni.
Le proposte sulle pensioni di Damiano per sbloccare l'avvicendamento generazionale
Stante la situazione, le idee dell'ex Ministro del lavoro Cesare Damiano sulla riforma delle Pensioni sono ormai note.
Si tratta di due proposte miranti a flessibilizzare l'accesso all'Inps e a rimettere in moto la staffetta tra giovani e anziani, permettendo ai primi di trovare un nuovo impiego grazie alla quiescenza dei secondi. Di fatto si tratta di offrire la pensione anticipata a tutti coloro che matureranno i 62 anni di età e i 35 di versamenti (pur con l'aggiunta di una penalizzazione del 2% per ogni anno mancante rispetto ai requisiti decisi con la legge Fornero).
Per i lavoratori precoci si pensa invece di offrire il prepensionamento tramite il raggiungimento dei 41 anni di contribuzione all'Inps.
Ricalcolo contributivo e pensioni anticipate: nuove dichiarazioni da parte del Governo
Nel frattempo arrivano alcune interessanti dichiarazioni anche sul tema della pensione anticipata attraverso l'opzione del ricalcolo contributivo, una misura di cui si è molto discusso e che è stata suggerita da più parti come meccanismo di flessibilizzazione nell'accesso all'Inps.
Secondo quanto ha riferito il Sottosegretario Baretta "il passaggio al solo metodo contributivo per il pagamento delle pensioni non potrà garantire da solo la flessibilità" che le persone si attendono nel comparto della previdenza. Questo perché se fosse applicato in toto per tutti coloro che hanno accumulato un montante pensionistico esiguo, si rischierebbe di erogare pensioni con importi molto vicini a quelle sociali. Uno scenario che lo stesso Damiano ha considerato come "non sensato".
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