Si doveva fare in fretta e così è stato. Come viene riportato dal noto portale 'OrizzonteScuola', la riforma Buona Scuola ha passato l'esame della Commissione Cultura e, dunque, completa la prima parte del suo iter parlamentare. Ora la parola spetterà alla Camera (con approvazione prevista entro il 19 maggio) e quindi al Senato. Dunque, la partecipazione storica allo sciopero dello scorso martedì 5 maggio non ha minimamente influito sul cammino del testo di legge, anzi, se vogliamo lo ha accelerato perchè si pensava che il ddl potesse essere approvato intorno al giorno 15.

A nulla sono valse le pressioni dei sindacati per un incontro urgente con il governo, anzichè l'inutile confronto di qualche giorno fa con la delegazione parlamentare del Partito Democratico; non è servita nemmeno la proclamazione di uno sciopero bis, indetto dai Cobas per la giornata di dopodomani, martedì 12 maggio, per le scuole medie e superiori; non è stato ascoltato nemmeno il coro di sdegno dei docenti e del personale Ata che minacciano, sui social network, il boicottaggio del partito renziano alle prossime elezioni regionali. Nella più completa sordità, la voce popolare non è stata ascoltata. 

Ddl approvato in Commissione Cultura: i nodi critici restano 

Manco a dirlo, il testo della riforma approvato dalla VII Commissione Cultura non presenta particolari modifiche a quanto già stabilito nel contenuto originale: i punti critici, quelli osteggiati con maggior veemenza da chi ci lavora nella scuola e conosce le sue problematiche, quelli sono rimasti integri. Come quello dei presidi che sceglieranno i propri docenti. Sul piano delle assunzioni, invece, sembra possa aprirsi una 'porticina' per gli idonei non vincitori dell'ultimo concorso, mentre, invece, per TFA e PAS non ci sarà nessuna speranza di assunzione a settembre: se vorranno aspirare ad una cattedra, dovranno partecipare al concorso 2016.

PD soddisfatto, M5S 'presa per i fondelli'

Naturalmente, la relatrice Maria Coscia ha espresso tutta la propria soddisfazione per l'approvazione del testo: secondo l'esponente del Partito Democratico il testo è stato migliorato, anche perchè si è dato luogo ad un approfondito ascolto del mondo della scuola e si è tenuta in conto anche la protesta popolare di qualche giorno fa. Per Davide Faraone la partita in gioco è davvero alta e si è dovuto lavorare con ritmi veloci ma comunque con attenzione: il sottosegretario ha voluto ringraziare personalmente la relatrice e i membri dei gruppi di maggioranza che hanno permesso il raggiungimento di questo primo obiettivo.
Completamente opposti i commenti dei rappresentanti del Movimento Cinque Stelle che, come saprete, hanno abbandonato i lavori alla Commissione Cultura: i 'grillini' hanno parlato di 'presa per i fondelli del governo' e di testo ancora peggiore rispetto a quello originale.