Il Senato sta discutendo la Buona Scuola di Renzi, ma qual è attualmente la situazione? Volendo delineare rapidamente il contesto, bisogna ricordare i tanti problemi ancora da risolvere, la protesta degli insegnanti che non hanno intenzione di arrendersi e il sostegno politico al Premier in diminuzione anche all'interno del suo stesso partito. Data la situazione, non sarà semplice ottenere l'approvazione della riforma Scuola senza accettare dei compromessi.

I problemi della Buona Scuola sono ancora tanti, forse troppi

L'opposizione che la Buona Scuola sta incontrando è dovuta principalmente alle tante questioni ancora irrisolte che una riforma dovrebbe invece provvedere ad eliminare.

Anche da questo nasce la protesta degli insegnanti che non vogliono arrendersi, in particolare i precari che non si sentono in alcun modo tutelati o ascoltati. Il potere ai presidi e la questione dei relativi controlli, il piano assunzioni per i precari, le modifiche relative all'abilitazione all'insegnamento, l'adeguamento degli stipendi...tanti problemi, forse effettivamente troppi per l'approvazione di una riforma. Se a tutto questo si aggiungono anche l'ostruzionismo e i giochi della politica (che sicuramente non apportano alcun beneficio in termini di realizzazione di una riforma scuola adeguata alla situazione attuale) nati dalla recenti elezioni regionali, si può facilmente ipotizzare che la Buona Scuola avrà vita difficile.

Ma Renzi vuole (e deve) procedere

Nonostante il quadro appena delineato, Renzi non ha nessuna intenzione di tornare sui suoi passi o di rallentare la sua corsa per le riforme: a dimostrazione di ciò, ha dichiarato fiducioso che la riforma sarà approvata entro il 15 giugno. D'altra parte, il Premier si trova in una situazione particolarmente delicata, un momento politico che necessita da parte sua di una "dimostrazione di forza" anche se questa sarà a scapito degli insegnanti, degli studenti e dell'intera scuola italiana.

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