Con l'approvazione dei decreti attuativi del Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro fortemente voluta dal Premier Renzi, sono emerse importanti novità su tanti fronti, dalla cassa integrazione al congedo parentale e passando per i lavoratori co.co.pro e la nascita di nuovi enti da istituire per sostenere l'occupazione ma anche per rendere più efficienti le ispezioni ed i controlli. In accordo con quanto riportato dal sito Internet dell'Associazione degli artigiani della Cgia di Mestre, sul congedo parentale le novità introdotte, che emergono dai decreti attuativi del Jobs Act, sono molto importanti a favore dei lavoratori.

Nel dettaglio, i tempi per fruire del congedo parentale facoltativo sono stati raddoppiati, da tre a sei anni, così come l'età del bambino passa da 8 a fino a 12 anni, rispettivamente per il congedo che è retribuito al 30% e per quello non retribuito. Ed il tutto fermo restando che la durata del congedo parentale rimane fissata per un periodo pari a sei mesi, mentre il preavviso da dare al datore di lavoro scende da 15 a soli 5 giorni. Inoltre, i decreti attuativi del Jobs Act introducono la possibilità di poter andare a trasformare il congedo parentale in un rapporto di lavoro part-time al 50%. Significative sono pure le novità sulla CIG, ovverosia sulla cassa integrazione guadagni, a partire dall'introduzione di una sorta di sistema bonus-malus che va a premiare, ad esempio, le imprese che ricorrono ai contratti di lavoro di solidarietà.

In tal caso, infatti, scatta un premio di CIG aggiuntivo così come viene introdotta, sotto opportune condizioni, la cassa integrazione anche per le PMI sopra i cinque dipendenti che sinora potevano accedere agli ammortizzatori sociali solo attraverso la cassa in deroga. Per quel che riguarda i contratti di lavoro, in linea con quanto già anticipato nei mesi scorsi dal Premier Renzi, dal 2016 stop ai contratti di lavoro a progetto (co.co.pro), e lo stesso dicasi per le collaborazioni attraverso la formula dell'associazione in partecipazione.