Il rimborso delle pensioni per la mancata indicizzazione degli assegni pensionistici si attesterà su percentuali assai basse. E' l'Ufficio parlamentare di bilancio (Upd) a lanciare l'allarme della restituzione delle somme ai pensionati che avverrà nell'agosto 2015, calcolando che, rispetto al totale, verrà rimborsato appena il 12 per cento della mancata indicizzazione.

Inoltre, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera del 17 giugno 2015, per il presidente dell'Upd, Giuseppe Pisauro, le risorse stanziate dal Governo Renzi per l'applicazione della sentenza del 30 aprile scorso della Corte Costituzionale, si concentreranno sulle Pensioni con importi più bassi, in particolare quelle pari a 3,5 volte il minino delle pensioni Inps.

Nel rapporto presentato dall'Upd alle commissioni Bilancio della Camera e del Senato viene confermato che il recupero integrale della mancata indicizzazione delle pensioni per gli anni 2012 e 2013 comporterebbe un esborso totale per le casse dello Stato di 17 miliardi e 600 milioni solo per il 2015: di questa somma, 4 miliardi e mezzo rappresentano gli aumenti permanenti, mentre il rimanente è imputabile agli arretrati degli anni 2012, 2013 e 2014. A partire dal 2016, invece, il costo dell'indicizzazione sarà di 4 miliardi e 400 milioni.

Mancata indicizzazione pensioni: ecco chi perde di più

Molto interessante è la verifica di quanto percepiranno di arretrati e di indicizzazione i pensionati in base a quanto disposto dal decreto legge numero 65 del 2015 con il quale il Governo Renzi ha dato seguito alla sentenza della Corte Costituzionale.

In base ai dati che riportiamo nella tabella in basso, infatti, un pensionato tipo che percepisca una pensione di 3 volte e mezzo l'assegno minimo (quindi una pensione lorda di 1.639 euro mensili nel 2011), per l'anno 2012 percepirà appena 17,7 euro mensili in più, invece dei 43,6 euro che gli spetterebbero, con una perdita mensile di 25,9 euro; per il 2013, invece, a fronte di un aumento che avrebbe dovuto essere di 93,4 euro, il pensionato percepirà un rimborso di appena 37,6 euro, con una perdita mensile di 55,8 euro; per il 2014 l'aumento nelle tasche del pensionato sarà rappresentata da appena 7,5 euro, con una perdita di 86,8 euro mensili; lo stesso aumento è previsto per il 2015 con una perdita di 87,1 euro rispetto ad un aumento che avrebbe dovuto essere di 95,5 euro.

Infine, per il 2016, a fronte di un aumento di 95,5 euro, il pensionato avrà solo 18,8 euro: ben 76,7 euro in meno al mese rispetto a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale. Ecco nel dettaglio tutti i calcoli su tutti gli assegni pensionistici che dovranno percepire il rimborso delle pensioni (le pensioni più alte non percepiranno alcun rimborso).

Trattamento minimo Anno Aumento previsto Aumento reale Perdita
3,5 volte pensioni minime 2012 43,6 euro 17,7 euro 25,9 euro
3,5 2013 93,4 37,6 55,8
3,5 2014 94,4 7,5 86,8
3,5 2015 94,6 7,5 87,1
3,5 2016 95,5 18,8 76,7
4,5 2012 55,0 11,4 43,6
4,5 2013 117,7 24,1 93,5
4,5 2014 118,7 4,8 113,9
4,5 2015 119,0 4,8 114,2
4,5 2016 119,9 12,0 107,8
5,5 2012 65,4 7,0 58,5
5,5 2013 140,0 14,7 125,3
5,5 2014 140,8 2,9 137,9
5,5 2015 141,0 2,9 138,1
5,5 2016 141,7 7,4 134,4










Trattamento minimo Anno Aumento previsto Aumento reale Perdita
9.3 2012 101,3 0 101,3
9.3 2013 216,9 0 216,9
9.3 2014 216,9 0 216,9
9.3 2015 217,2 0 217,2
9.3 2016 218,2 0 218,2