Il Disegno di legge Buona Scuola è tornato alla Camera, dopo l'approvazione con il voto di fiducia al Senato del 25 giugno scorso. Da oggi, dunque, la Commissione Cultura di Montecitorio esaminerà il testo in vista del voto finale del 7 luglio.

Solo in apparenza, però, il testo della riforma della Scuola è in dirittura d'arrivo: la partita, secondo le opposizioni, non è chiusa. Susanna Camusso, della Cgil, ieri è stata irremovibile: "Vorrei che nessuno si illudesse che basta un altro voto di fiducia alla Camera per poter far passare la legge.

In verità, si stanno creando le condizioni affinché dal prossimo settembre la situazione della scuola diventi ingovernabile".

Sotto accusa, secondo la Camusso, le bugie del governo che non ha mai aperto quella discussione più volte annunciata e mai portata a termine con i sindacati: "La verità è che il governo ha deciso di non confrontarsi con nessuno, ma sta facendo un grosso errore perché sta mettendo in discussione uno strumento fondamentale per l'unità dell'Italia, per il futuro e per ciò che si determinerà", ha concluso la leader della Cgil.

Riforma Scuola, un referendum abrogativo e lo sciopero nazionale per settembre: ecco la raccolta firme e la lotta contro Renzi

Dalle parole ai fatti, stavolta il passo è davvero breve: dalla protesta dei giorni scorsi è emersa una certezza fondamentale, quella che professori, studenti, genitori, sindacati e una buona fascia delle opposizioni politiche remano tutti nella stessa direzione.

Il Manifesto di oggi, 30 giugno 2015, fa sapere che sono due le direzioni della protesta per "rendere la scuola ingovernabile": da un lato un referendum abrogativo della riforma della scuola, dall'altro lo sciopero generale.

"Per indire il referendum abrogativo e per raggiungere il quorum servono almeno 2 milioni di firme", spiegano i comitati bolognesi.

Se non si dovesse arrivare alle firme necessarie, se il quesito dovesse risultare errato oppure se non si dovesse raggiungere il quorum, si avrebbe forse una vittoria morale, ma la Politica ne trarrebbe forza per seppellire l'argomento scuola per parecchio tempo. In ogni modo, i 34 comitati per la Legge di iniziativa popolare (Lip) si metteranno in moto per raccogliere le firme necessarie al referendum.

L'altra ipotesi riguarda lo sciopero nazionale da organizzare per il primo giorno di scuola dell'anno scolastico 2015/2016. E' la richiesta più volte avanzata dagli stessi docenti per estendere la lotta al governo Renzi ovunque. Ogni docente vivrà la propria disobbedienza civile come sente ma, date le premesse, per settembre la scuola si preannuncia davvero ingovernabile.