La protesta e la mobilitazione contro la riforma renziana adesso è approdata anche alla Camera, dove è iniziata la discussione sul testo licenziato con modifiche dal Senato. Come era accaduto quando il testo era arrivato al Senato dove proteste urla e scampanellii avevano caratterizzato le giornate dentro e fuori l'aula, così avviene ora al momento della discussione in aula alla Camera Montecitorio. Ricordiamo che il disegno di legge sulla buona Scuola renziana è stato approvato dal Senato, con voto di fiducia il 25 giugno scorso con la presentazione di un maxiemendamento e rinviato alla Camera per l'approvazione definitiva.

Il voto non dovrebbe riservare sorprese: visti i numeri della maggioranza alla Camera, il ddl dovrebbe diventare legge. Un testo super blindato composto da un articolo e 212 commi che caratterizzeranno l'inizio del nuovo anno scolastico e quelli a seguire.

La protesta a Montecitorio, i Sindacati e diplomati magistrale contro la buona scuola di Renzi

Le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria del personale docente e non docente i sindacati, dando fiato alle trombe della protesta elencano i numeri delle persone che hanno accompagnato l'iter del ddl: oltre 600mila operatori scolastici che hanno scioperato, altissime le percentuali di adesione durante gli scrutini. Gli slogan più significativi che hanno caratterizzato le manifestazioni vanno dal "No al preside-sindaco", a "Renzi stai sereno, noi non molleremo".

E a mollare certamente non saranno gli insegnanti precari diplomati magistrale ante 2001/02 che ancora una volta si vedono discriminati dal Miur tra "buoni e cattivi", laddove per buoni si intendono coloro che hanno fatto ricorso e visto riconosciuto il loro diploma come abilitante all'insegnamento e per tale motivo idonei per l'inserimento nelle graduatorie di prima fascia, le GAE e per cattivi coloro che invece non hanno fatto ricorso e pertanto non meritevoli di essere inseriti nelle indicate graduatorie, precludendo così loro la possibilità di essere inclusi con molta probabilità negli elenchi di coloro da stabilizzare.

La vicenda ci rimanda ai "bravi" di manzoniana memoria. Il sindacato Anief, il più attivo in tal senso, ma anche le altre sigle sindacali, sono pronti a dar battaglia per il riconoscimento a tutti dell'idoneità all'inserimento nelle GAE, avendo tutti i diplomati magistrale ante 2001/2002 pari titolo e pertanto pari diritti, indipendentemente dal ricorso fatto.

Nuova nota MIUR del 6 luglio sui diplomati magistrale ante 2001/02 da inserire in Gae

Il Miur infatti, facendo seguito alla nota del 30 giugno, con nuova circolare del 6 luglio 2015, chiarisce e ribadisce l'inserimento a pieno titolo nelle Gae per i destinatari di provvedimenti giurisdizionali favorevoli e l'inserimento con riserva per contenzioso in corso per gli aspiranti che hanno al momento un giudizio ancora pendente. Questo il motivo per cui i diplomati magistrale ante 2001/2002 non mollano la presa vogliono il riconoscimento del loro titolo abilitante per tutti senza alcuna discriminazione, per non precludersi la possibilità di essere inseriti nel piano degli oltre 103 mila docenti da assumere per settembre 2015

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