Sono molti mesi che si discute su come riformare il sistema previdenziale italiano. In questi ultimi giorni, in particolare, si è intensificato il dibattito nelle aule parlamentari alla ricerca di una soluzione che possa mettere tutti d'accordo. Sono state avanzate diverse proposte di modifica delle norme attualmente in vigore, fino ad ora 'cadute nel vuoto' a causa dell'intervento del presidente Inps, Tito Boeri, il quale ha presentato delle proposte che potrebbero trovare applicazione nella prossima Legge di Stabilità,così come evidenziato dal sito internet pensionioggi.it.

Ricordiamo che la riforma Fornero, approvata nel 2012, nascein una situazione economica particolare in grado di fornire quella sostenibilità economica all'Italia, in un momento di profonda crisi finanziaria.

La legge Fornero ha causato la nascita dei Quota 96 e degli esodati

La legge, attualmente in vigore, ha causato un aumento dell'età pensionabile che, ogni due anni, aumenta a causa dell'adeguamento dell'aspettativa di vita Istat e ha portato alla luce diverse categorie di lavoratori che sono stati penalizzati, come ad esempio i Quota 96 del comparto scuolae gli esodati. Si è arrivati, così, alla nascita di veri e propri drammi sociali che dovranno essere risolti il prima possibile, anche per rimettere in moto l'economia del nostro Paese.

Per giungere a questo è necessario attuare una delle proposte relative ai sistemi di uscita flessibile presenti in Parlamento. Tra queste, ricordiamo il metodo cosiddetto Quota 97 con penalizzazioni, proposto da Cesare Damiano ma, secondo quanto comunicato dai tecnici dell'Inps, non applicabile perchè troppo oneroso per le casse dello Stato.

Rimborso ai pensionati e sblocco degli stipendi: questi i problemi da affrontare

E' pur vero che, lo Stato italiano è alle prese con i rimborsi ai pensionati che dovranno essere pagati, tra qualche giorno, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale; senza dimenticare che, la stessa Consulta, ha sancito lo sblocco degli stipendi dei dipendenti pubblici, che avverrà a partire dal prossimo gennaio. Il tutto, probabilmente, si tradurrà in una serie di tagli che colpiranno la spesa previdenziale, e che dovrebbero portare ad una ripresa della situazione economica in Italia.