Oggi 8 luglio le ultime notizie sulle Pensioni sono di un certo rilievo perchè il presidente dell'Inps, l'economista bocconiano Tito Boeri, ha illustrato alla Camera dei Deputati il suo progetto di riforma pensioni 2015 incentrato sulla flessibilità in uscita, in buona sostanza una riduzione dell'assegno per chi chiede la pensione anticipata. Tra le altre proposte anche una rete di protezione per i lavoratori con più di 55 anni (ovvero il reddito minimo garantito o prestito pensionistico per chi rimane disoccupato a pochi anni dal raggiungimento dei requisiti pensionistici).

Tra le frasi di Boeri vorremmo evidenziare subito "non si va in pensione, ma si prende la pensione" relativa all'introduzione di nuove possibilità di versamenti di contributi ma soprattutto "non per esigenze di cassa, ma ricercando maggiore equità, tanto fra le generazioni diverse che all'interno di ciascuna generazione", riferita alla sua idea generale di riforma pensioni 2015. Comunque, i punti principali della proposta di Tito Boeri sono i seguenti: flessibilità sostenibile (leggasi "pensione anticipata con ricalcolo col contributivo"), sostegno al reddito ai disoccupati over 55 anni, unificazione delle posizioni assicurative e stop delle ricongiunzioni onerose, armonizzazione dei tassi di rendimento e per l'appunto nuove opportunità di versamenti.

Tito Boeri per il ricalcolo col contributivo per la pensione anticipata

Ovviamente il nodo centrale, quello che sta dando da discutere ormai da molto tempo, è la riforma della pensione anticipata che riguarda non solo i lavoratori precoci ma chiunque non abbia intenzione di lavorare fino a quasi 70 anni, come le norme sulla pensione di vecchiaia impongono (Legge Fornero).

Certo, in alcuni casi una penalizzazione sulla pensione sarebbe anche logica, ma quando gli anni di contribuzione sono elevati perchè si ha iniziato a lavorare da giovanissimi... (cfr l'articolo Pensione lavoratori precoci: la penalità rischia di essere pesante).

L'idea di Boeri per la flessibilità in uscita è di "spalmare il montante accumulato nel corso della vita lavorativa in relazione all'età di uscita e alla speranza di vita residua": quindi la pensione verrebbe ridotta maggiormente quanto maggiore è l'anticipo sull'età rispetto ai requisiti per la vecchiaia.

In altre parole chi volesse la pensione anticipata, se ha una quota ancora col retributivo subirebbe il tanto temuto ricalcolo col contributivo, mentre i più giovani (chi ha iniziato a lavorare dal il 1 gennaio 1996 ad esempio, anno in cui la Riforma Dini ha introdotto il sistema contributivo) col passare del tempo subiranno sempre più gli effetti del meccanismo che abbiamo spiegato nel recente articolo Il contributivo è una fregatura, ecco perchè.

Da sottolineare che Tito Boeri ha bollato le proposte di riforma pensioni presentate in Parlamento (ad esempio la Quota 97 di Cesare Damiano) come "meccanismi propri delle pensioni di anzianità, storicamente lo schema più insostenibile della nostra previdenza pubblica".

Reddito minimo garantito per disoccupati e over 55 anni senza pensione

Tito Boeri lancia poi l'idea di una rete di protezione sociale per correggere "un vizio d'origine del sistema contributivo". In altre parole il presidente dell'INPS vorrebbe introdurre un prestito pensionistico per quei lavoratori che restano disoccupati a pochi anni dai requisiti almeno per la pensione anticipata e che quindi sarebbero senza un reddito, pur avendo lavorato per decenni e avendo messo da parte una certa quantità di contributi: a tali soggetti , dopo il periodo di fruizione dell'indennità di disoccupazione, l'INPS erogherebbe un anticipo sulla pensione che verrebbe poi restituito con un prelievo sull'assegno previdenziale futuro.

Ipotizzabile anche una integrazione delle pensioni più basse erogate col contributivo se sotto la soglia di povertà.