Non passa giorno in cui non vi siano contributi per affrontare e magari dare delle dritte al governo per la soluzione delle riforme da apportare al sistema pensionistico vigente. Adesso è il turno del professor Stefano Giubboni, docente di diritto del lavoro presso l'Università di Perugia. Il giurista, in un'intervista online, passa in rassegna le varie proposte che sono sui tavoli del governo, analizzandole cercando di dare il suo contributo al dibattito. Il sistema previdenziale vigente, normato dalla legge Fornero del dicembre 2011, ha messo in evidenza delle storture e delle disuguaglianze che devono essere corrette, in particolare per quelle Pensioni che più si allontanano dal tasso di rivalutazione consentito dal contributivo.

Donne e over 55 nel pensiero di Giubboni, ecco cosa propone

Il professor Giubboni a tal proposito indica strategie e metodi da poter percorrere per affrontare in modo verosimile i problemi di fondo generati dalla legge Fornero. Per prima cosa occorrerà intervenire dalle pensioni che superano sei volte le minime, sulle quali poter prelevare quelle risorse necessarie da destinare alle pensioni minime. Il giurista individua nelle donne la prima categoria sociale sulla quale intervenire. Sono le donne, a suo parere, le prime a soffrire maggiormente in questo periodo ed a loro vanno destinate buona parte delle risorse ricavate dal ricalcolo. E' una questione di equità sociale che si trascina ormai da troppo tempo che non può essere più elusa.

L'altra categoria più preoccupata e preoccupante sono gli ultra 55enni senza lavoro e di difficile ricollocazione nel mondo del lavoro. Per loro bisognerà pensare ad un reddito minimo di sussistenza, altrimenti lavoratori poveri e disoccupati si aggiungeranno alle povertà a carico dello Stato con misure assistenziali che ricadranno verosimilmente a carico della collettività e delle future generazioni.

Le due criticità individuate sono pendenti da anni, le si deve risolvere ed anche presto.Il professore di Perugia non fa un elogio al piano Boeri sul ricalcolo per tutti, afferma però che bisognerà comunque tenerne conto nella "determinazione delle fasce sociali e delle pensioni da “ricalcolare”, se si vuole raggiungere quella equità sociale di cui l'Italia ha tanto bisogno.

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