Il Ministero dell'Istruzione è al lavoro per rispettare i tempi previsti per la pubblicazione del bando di concorso 2015/6 (entro il 1° dicembre prossimo): in attesa di conoscere quello che sarà il numero totale di posti messi a disposizione, uno degli argomenti di principale discussione riguarda le nuovi classi di concorso.
Sembra, infatti, che i tempi strettissimi riguardanti la prossima selezione triennale non riescano proprio a conciliarsi con quelli inerenti la riforma delle classi di concorso: il percorso parlamentare da rispettare, prevede, infatti, l'acquisizione del parere favorevole da parte delle relative commissioni alla Camera e al Senato, nonchè il Sì definitivo del Consiglio dei Ministri.
Conoscendo le lungaggini burocratiche che, solitamente, accompagnano progetti di riforma come questi, non c'è che da essere pessimisti.
Riforma cdc e concorso 2015/6: non si farà in tempo
Allo stato attuale delle cose, le nuove classi di concorso scenderebbero dalle attuali 168 a 114, con l'ingresso di undici nuove classi nella Scuola secondaria di I e II grado, fra cui spicca la A23, ovvero la Lingua italiana per studenti stranieri; in più, la riforma provvederà ad abilitare la laurea in scienze politiche per l'insegnamento del diritto e dell'economia oltre ai nuovi indirizzi per il musicale e il coreutico.
Il problema nasce dal fatto che, se la riforma delle classi di concorso non verrà approvata in tempo (ipotesi data ormai per scontata) rimarrebbero fuori dei potenziali candidati che avrebbero, con tutta probabilità, potuto ottenere la loro cattedra.
Concorso scuola 2015/6: no al bando dei posti per tutte le cdc
Per il concorso 2015/6, il Miur ha previsto non meno di 150mila candidature, per un minimo di 60.000 posti, che, molto probabilmente, aumenteranno sino a raggiungere quota 80-90mila.
Una nuova polemica potrebbe nascere anche dall'intenzione, espressa dal Miur, di bandire il prossimo concorso 2015/6 per tutte le classi di concorso: a questo proposito, è arrivata immediata la reazione durissima di migliaia e migliaia di docenti precari inseriti nelle GaE per certe discipline 'sature' da diversi anni.
'Facendo in questo modo, altro che eliminare il precariato, lo si accresce ancora di più' è la loro denuncia: al contrario, il concorso dovrebbe riguardare soltanto quelle cdc che necessitano urgentemente di personale.