Le ultime parole del premier Matteo Renzi fanno ben sperare: 'Sulla questione previdenziale, condivido quello che detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. I conti non possono essere toccati ma ci sono le condizioni per consentire la flessibilità, anche perchè è un gesto di buon senso'. Cosa significa: 'I conti non si toccano?'

Renzi non vuole applicare un sistema che penalizzi troppo i lavoratori

La Ragioneria dello Stato e l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), dopo le opportune verifiche, evidenziano che qualsiasi sistema flessibile con una penalizzazione annuale inferiore al 3 percento farebbe alzare la spesa pubblica in maniera molto pericolosa.

Allo stesso tempo, però, Matteo Renzi sa benissimo che applicare un sistema che penalizzi troppo i lavoratori sarebbenegativo per la credibilità nei confronti del suo esecutivo. Per questo motivo, gli esperti del settore stanno cercando di trovare una soluzione di equilibrio per il futuro previdenziale dell'Italia.

Si sta verificando l'introduzione del progetto 'solidarietà espansiva'

C'è chi vorrebbe l'introduzione del prestito previdenziale, in grado di anticipare un importo ai pensionati da restituire a rate al momento del raggiungimento dei requisiti pensionistici; chi, invece, vorrebbe applicare l'opzione uomoal fine di anticipare la pensione a quelle persone rimaste senza lavoro. Molte sono le ipotesi di riforma del sistema previdenziale ma, molte di queste, sono troppo costose per le casse dello Stato.

In queste ore si sta parlando di un'altra proposta definita da un accordo tra imprese e sindacati,denominata 'solidarietà espansiva'. Ecco come funziona.

Il lavoratore prossimo alla pensione accetta di ridurre il proprio orario di lavoro in modoche l'azienda possa assumere un altro lavoratore, continuando a pagare, però, i contributi del pensionando. Una sorta di part-time lavorativo, ma con qualche variante. Ovviamente, da parte dello Stato ci dovrebbe essere un'agevolazione fiscale per l'azienda stessa. Questo metodo è stato già applicato nella città di Trento e prevede un periodo massimo di 3 anni. Il contributo fornito dall'azienda per il lavoratore ammonta a 7.000 euro. Questo potrebbe essere un esempio di quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi.