La strada della riforma delle pensioni è stretta ed ardua, soprattutto per quanto riguarda i requisiti ed i costi della pensione anticipata e della conseguente uscita dal mondo del lavoro qualche anno prima dell’età prevista per la pensione di vecchiaia.

Lavoratori, cifre Istat: aumentano gli occupati over 55 anni, necessario il ricambio generazionale

Mentre le rilevazioni sulle forze lavoro dell’Istat parlano di una crescita significativa degli occupati ultra 55enni con circa 800 mila unità in più negli ultimi tre anni frutto del dover continuare a lavorare per non rimanere inghiottiti dalla riforma Fornero, sulla questione della flessibilità in uscitavengono formulate ipotesi a cadenza settimanale.

La decisione definitiva verrà presa nel corso della discussione sulla prossima legge di Stabilità, in calendario in autunno.

La coperta è comunque sempre corta: occorrerà trovare un punto di incontro tra le risorse disponibili, che potrebbero portare a tagli rilevanti alle Pensioni di chi prenderà la decisione di andare in pensione anticipata e l’esigenza della flessibilità in uscita.

Nelle scorse settimane, il presidente dell’Inps, Tito Boeri ha posto l’accento sull’importanza della pensione anticipata per permettere alle giovani generazioni di entrare nel mondo del lavoro. Gli 800 mila lavoratori in più di età superiore ai 55 anni cozzano con la stessa cifra di segno meno dei lavoratori under 35.

Pensioni anticipate Inps, le nuove ipotesi di tagli del 3-3,5% all’anno e la revisione del 2016 dell’età minima e dei coefficienti

La Gazzetta del Mezzogiorno, nelle pagine dell’Economia, riferisce di una nuova ipotesi che il Governo Renzi potrebbe prendere in considerazione nella discussione della riforma delle pensioni da inserire nella prossima Legge di Stabilità.

Il taglio dell’importo dell’assegno per chi va in pensione anticipatamente potrebbe salire e stabilizzarsi sul 3-3,5 per centoper ciascun anno di anticipo. Più del 2% ipotizzato da Cesare Damiano che comporterebbe un sacrificio per lo Stato non sostenibile.

All’innalzamento del taglio delle pensioni anticipate va, poi, aggiunto l’allungamento dei requisiti per la pensione che da gennaio 2016 prevedono 4 mesi in più per le aumentate aspettative di vita.

E, come se non bastasse,i coefficienti di trasformazione del montante contributivo rivedranno le proprie percentuali al ribasso dell’1,5 per cento medio. Dunque, un costo totale per i contribuenti che potrebbe davvero essere troppo salato a tal punto da determinare l’impraticabilità della flessibilità in uscita.