E' in programma domani, mercoledì 23 settembre, l'atteso incontro governo-sindacati, necessario per discutere delle questioni più importanti riguardanti la Scuola, come il rinnovo contrattuale, la formazione professionale dei docenti e il sistema di valutazione.

A questo proposito, il noto quotidiano 'Italia Oggi' ha anticipato, invece, quelle che saranno le direttive impartite dal Ministero dell'Istruzione riguardanti i criteri di valutazione dei dirigenti scolastici, visto che, non dimentichiamolo, anche i circa 8.000 presidi della scuola pubblica italiana saranno soggetti a valutazione.

Su cosa verterà il giudizio dell'operato dei dirigenti scolastici? Vediamo in dettaglio.

Valutazione presidi: i criteri procedurali per il giudizio

Saranno quattro i principi generali, secondo i quali, verrà strutturata la valutazione dei presidi:

primo, i risultati raggiunti in base a quanto stabilito nel Piano di miglioramento, vale a dire il documento redatto dopo il rapporto di autovalutazione che si prefigge lo scopo di superare le difficoltà presenti in quella determinata istituzione scolastica; secondo, le attività di formazione e di aggiornamento sostenute dal preside; il livello di gradimento del dirigente scolastico, espresso dai genitori, dagli studenti ma anche da parte degli stessi docenti; infine, la sua capacità nel gestire, valorizzare e selezionare gli insegnanti.

Scuola e valutazione dirigenti scolastici: No alla distribuzione dei premi a 'pioggia'

Quest'ultimo aspetto sarà, forse, quello più importante e rilevante, perchè da esso potrebbe dipendere un giudizio positivo o negativo nei suoi confronti. Che dire, infatti, se il dirigente scolastico dovesse decidere di distribuire a 'pioggia' il fondo destinato al merito degli insegnanti?

Questo potrebbe rappresentare un elemento negativo, fino al punto di comprometterne il giudizio finale e, di conseguenza, anche il bonus di aumento stipendiale a suo favore.

Insomma, il concetto di base non è quello della distribuzione equa dei 'pani e dei pesci' ma di una vera e propria selezione, con tanti saluti a chi, invece, pensava di adottare un criterio di valutazione più 'morbido' che potesse accontentare un po' tutti e senza creare eccessivi squilibri.

Sarà, dunque, linea dura e maggior rigidità nei rapporti professionali tra preside e insegnanti? Un altro fattore che, indubbiamente, non contribuirà al 'quieto vivere' dell'attività professionale.