Per i lavoratori pubblici il rinnovo del contratto di lavoro che si sta studiando al Governo potrebbe contenere aumenti non uguali per tutti. E’ stato il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia a rendere nota l’idea del Governo Renzi in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Messaggero”.

Rinnovo contratti, una beffa: ecco di quanto sarebbe l’aumento in busta paga

Dopo sei anni di blocco del rinnovo dei contratti, dunque, le parole del ministro suonano come un’ennesima beffa nei confronti dei lavoratori pubblici.

La legge di Stabilità 2016 riporta in bozza lo stanziamento di trecento milioni per l’aumento da dividere per tutti i dipendenti.

Il risultato sarebbe di 7-8 euro in più in busta paga che, però, Madia smentisce in quanto la somma va divisa per i soli dipendenti dello Stato che ammontano a un milione e 800 mila. Quasi altrettanti sono, in realtà, lavoratori delle Regioni e degli altri enti locali che dovranno attendere un altro decreto per sapere quanto spetterà loro di aumento.

In ogni modo, considerando i soli dipendenti statali, la cifra di aumento rimane bassa: 14 euro ciascuno mensili che sembrano un’elemosina, soprattutto in considerazione dei troppi anni in cui gli stipendi sono rimasti fermi.

A questa osservazione, il ministro ha risposto che, un lavoratore statale su quattro, prende comunque il bonus degli 80 euro.

Riforma Pa, ecco da cosa potrebbe dipendere se uno statale prende l’aumento o no

Tuttavia, l’aumento di 14 euro in busta paga potrebbe non essere la cifra reale. Dati i problemi di risorse, il Governo sta pensando di non aumentare lo stipendio a tutti gli statali, ma solo ad una parte di essi.

Col risultato che l’aumento sarebbe più di 14 euro e su questo obiettivo il Governo Renzi sta lavorando affinché, da oggi all’approvazione della Legge di Stabilità, vengano individuati quei requisiti e parametri per decidere a chi dare l’aumento e a chi no. Questione anche di inflazione, in questo periodo troppo bassa che, però, al contrario dei ragionamenti dell’Esecutivo, dovrebbe incentivare una maggiore capacità di spesa dei lavoratori.

Di tutti i lavoratori.

In ogni modo, studi e simulazioni del Governo si stanno incentrando su un aumento che dipenderebbe dalla fascia di reddito, dalle funzioni ricoperte e dalle categorie. Tre parametri che, secondo la Madia, ben si interfacciano con la riforma della Pubblica Amministrazione in atto perché premia chi lavora bene.