Mentre prosegue più rovente che mai il dibattito politico e sindacale sulla riforma Pensioni e la flessibilità in uscita nella legge di Stabilità 2016, al via una class action per chiedere ai giudici amministrativi di annullare la circolare dell'Inps che ha recepito quello che il premier Matteo Renzi ha battezzato nella conferenza stampa di presentazione nei mesi scorsi a Palazzo Chigi come "bonus Poletti". Più che di bonus, si tratta del rimborso una tantum concesso dal governo tramite un decreto legge emanato subito dopo la sentenza dei giudici della Consulta che hanno bocciato lo stop all'adeguamento delle pensioni al costo della vita previsto dal combinato disposto tra la legge Fornero e il decreto Salva Italia del Governo Monti.

A proporre la class action il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori che ha coinvolto quattromila pensionati.

Pensioni, Codacons deposita a Tar ricorso sul rimborso parziale e non totale

Il Codacons, infatti, spiega oggi (2 ttobre) in una nota di aver già presentato al Tar del Lazio il ricorso collettivo per conto di quattromila pensionati italiani. L'azione legale è finalizzata ad ottenere dai giudici amministrativi la revoca della circolare dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale che ha di fatto applicato quanto disposto dal decreto varato d'urgenza dall'esecutivo e poi convertito in legge dal Parlamento. Oltre al ricorso collettivo dei pensionati al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, il Codacons sta promuovendo anche un ricorso straordinario al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, "contro - si legge in una nota - l'elemosina elargita ad agosto".

Lo scorso agosto, come si ricorderà, è stato erogato dall'Inps il cosiddetto "bonus Poletti" una tantum da cinquecento euro. Il ricorso al presidente della Repubblica è praticamente uno strumento alternativo al ricorso al Tar contemplato nel quadro del sistema della giustizia amministrativa in Italia.

Riforma pensioni e flessibilità, il Governo Renzi non ha ancora sciolto i dubbi

Ma a si spera nel ricorso al Tar, che tra una ventina di giorni dovrà assumere una prima decisione. Dovrà decidere, in prima battuta, prima di entrare nel merito, se il ricorso è ammissibile o no; poi dovrà valutare se accogliere la richiesta di sospensiva e poi, eventualmente, dovrà entrare nel merito del ricorso proposto dai 4mila pensionati per chiedere il rimborso totale e non parziale della mancata indicizzazione delle pensioni nel 2012 e nel 2013.

Inoltre, oggi, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ha avviato una nuova iniziativa legale a favore pensionati che non hanno ancora avviato nessuna richiesta di risarcimento dei mancati adeguamenti previdenziali. E mentre la una delle questioni relative alla previdenza finisce di nuovo sul tavolo dei giudici, continua tra proposto, polemiche e protesta il confronto politico sulla riforma delle pensioni. Mancano ormai meno di due settimane alla presentazione della legge di Stabilità, ma l'esecutivo, pur rassicurando sugli interventi in particolare per esodati e opzione donna, non ha sciolto ancora i dubbi sulla flessibilità in uscita per tutti e non per pochi, e soprattutto su quali penalità vorrà applicare sugli assegni dei pensionati che lasceranno il lavoro qualche anno prima rispetto ai 66 anni e passa previsti dalla legge Fornero.