Lo dice chiaro e tondo il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio: la Finanziaria 2016 licenziata dal Governo Renzi va corretta in sede parlamentare, è necessario intervenire sulla riforma Pensioni con nuove forme - anche "sperimentali" - di flessibilità in uscita per l'accesso ai prepensionamenti a partire da 62 anni. Va all'attacco la minoranza dem, Alfredo D'Attorre ha già annunciato che non voterà la manovra se non saranno introdotte novità in particolare sulla flessibilità per la pensione anticipata.
Legge di Stabilità 2016, Damiano: non è un totem, può essere corretta
Si teme una nuova fuga di parlamentari dal partito di Renzi, anche se al momento è solo un'ipotesi, ma è stato questo l'epilogo con il Jobs act e la legge sulla Buona Scuola: le divisioni interne al Pd hanno provocato la fuga dal partito di Pippo Civati e Stefano Fassina, che stanno cercando di conquistare spazi a sinistra con nuovi movimenti che sembrano in sintonia con la Coalizione Sociale fondata dal leader della Fiom Maurizio Landini. Questo rischio non sembra esserci né con Pierluigi Bersani né con Gianni Cuperlo. Ma la minoranza non s'arrende sulla riforma pensioni. "La legge di Stabilità - ha detto oggi il presidente della commissione Lavoro - non è un totem e quindi può essere corretta".
Il prossimo passaggio, dunque, sarà l'inizio dell'iter parlamentare della discussione sulla legge di Stabilità. "L'errore più grave - ha sottolineato Cesare Damiano - è non aver inserito la flessibilità in uscita per le pensioni". Buone notizie, quanto a possibili cambiamenti, sembrano arrivare intanto dal governo. "E' immaginabile - ha detto oggi il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan forse per smorzare un po' le tensioni - un meccanismo di flessibilità in uscita".
Riforma pensioni, la minoranza Pd all'attacco del Governo Renzi
Ma a non convincere la minoranza del Pd nemmeno l'abolizione della Tasi sulla prima casa per tutti anche per i benestanti e la possibilità di utilizzare soldi in contanti per i pagamenti fino a tremila euro. "Non mi sembrano - ha detto Damiano - misure europee. Soprattutto se mancano le risorse - ha aggiunto il parlamentare - non distribuiamo le poche che ci sono anche ai più ricchi".
Dunque si chiede un cambio di direzione non solo sulla questione previdenziale ritenuta comunque prioritaria dalla minoranza dem. "Nel corso del dibattito parlamentare - ha spiegato l'ex ministro del Welfare - avanzeremo le nostre proposte di correzione". Oltre alla flessibilità per i prepensionamenti si chiede il monitoraggio dell'opzione contributivo donna, si propone di rendere strutturale l'aliquota pensionistica dei lavoratori con partita Iva al 27 per cento e ridurla progressivamente 24 per cento. Sul fronte del lavoro si chiede la proroga di tre anni delle decontribuzioni fiscali per le imprese sui nuovi assunti e di migliorare il sistema della Naspi per l'indennità di disoccupazione. Secondo Damiano è già possibile con questa manovra di bilancio "spostare risorse - ha detto - a vantaggio dei più deboli e dei meno abbienti".