In un articolo pubblicato su Orizzonte Scuola veniva scritto che spettava al TAR decidere per l'immissione nelle Graduatorie ad Esaurimento. Un titolo molto probabilmente scelto per catturare l'attenzione del lettore, lasciando soltanto alla fine la contestualizzazione a precisazione dello stesso articolo. Subito dopo l'uscita del pezzo ho ricevuto tantissime richieste di chiarimenti da parte di diversi colleghi disorientati dall'ennesima notizia riferita in maniera distorta. Questo succede perché non si approfondisce e non si legge fino in fondo.

Si sarebbe preso atto che Anief riteneva corretto incardinare il ricorso al TAR quando si tratta di impugnare i decreti generali di aggiornamento delle Graduatorie ad Esaurimento.

Il contesto

Il riferimento era alla sentenza del Consiglio di Stato dello scorso giugno circa un ricorso presentato in favore di alcuni abilitati con Pas patrocinato dall'Avv. Pasquale Marotta di Caserta. L'ordinanza in questione bocciava il respingimento in primo appello del TAR per difetto di giurisdizione, sentenziando che lo stesso tribunale amministrativo fissasse l'udienza di merito atta a decidere dell'immissione nelle Graduatorie ad Esaurimento dei ricorrenti abilitati col Pas. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole perché la sentenza dei giudici di Palazzo Spada in oggetto non è nuova, ma veniva presa a riferimento per giustificare la scelta dei legali di Anief di incardinare presso il TAR un ricorso collettivo in favore di abilitati Tfa e Pas che hanno diritto all'immissione nelle Gae.

Giudice del Lavoro o Tar ?

Premesso ciò, in Italia si sta riscontrando un orientamento contrastante in merito alla giurisdizione sull'inserimento in GAE, ma è altrettanto vero che sempre più spesso i TAR dichiarano il proprio difetto di giurisdizione in materia.

La Corte di Cassazione, regolatrice della competenza giurisdizionale, si era già espressa a favore dei Tribunali del lavoro; da qui la competenza degli stessi a pronunciarsi su questi ricorsi. Tradotto in parole semplici, quando manca una procedura concorsuale, come nel caso del ricorso per l'immissione in GAE, la competenza è senza nessuna ombra di dubbio del giudice ordinario.

Al Tribunale amministrativo vi si ricorre quando si impugna un decreto entro i 60 gg. dalla sua pubblicazione, decorsi i quali la palla passa al tribunale del lavoro.

Il riconoscimento di un diritto soggettivo

Quando si fa un ricorso per immissione in Gae in realtà si contesta il provvedimento di esclusione dalla stessa graduatoria.

Chi ricorre lo fa perché ritiene che sia stato leso un diritto soggettivo all'immissione in Gae chiamando in causa il giudice del lavoro affinché, ai sensi degli artt. 4 e 5 L.A.C., lo disapplichi per consentire l'inclusione nelle Gae del ricorrente. Solo con questo chiarimento è possibile ricompattare il fronte dei docenti precari che chiedono il sacrosanto riconoscimento di un legittimo diritto.