"I lavoratori precoci, quelli che hanno iniziato a lavorare al di sotto dei 18 anni, non vengono toccati dalle nostre proposte indipendentemente dal livello della pensione". Lo ha spiegato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, parlando ieri di riforma Pensioni, tagli agli assegni elevati e trattamenti pensionistici dei lavoratori precoci - ma anche di reddito minimo garantito - nel corso della sua nuova audizione parlamentare in commissione anagrafe tributaria.

Previdenza e lavoro, Boeri: alleggerire il debito pensionistico che grava sui giovani

"Il livello della pensione - ha specificato ieri Tito Boeri rispondendo alle domande dei componenti della commissione - è semplicemente per escludere le persone in cui in qualche modo c'è una rivelante componente assistenziale.

Non è che abbiamo - ha aggiunto l'economista bocconiano - un accanimento contro le persone che hanno una pensione elevata. Lo abbiamo solo nella misura in cui - ha spiegato il presidente Inps - questo livello elevato delle pensioni non è giustificato - ha sottolineato ancora una volta - dai contributi versati da queste persone". Boeri ha illustrato di nuovo una sfilza di proposte in materia previdenziale e assistenziale che vanno dall'inserimento di nuovi elementi di flessibilità in uscita dal lavoro per l'accesso alla pensione anticipata all'armonizzazione dei trattamenti pensionistici. L'obiettivo del piano Inps è anche quello di "alleggerire il debito pensionistico - ha spiegato Boeri - che grava sulle generazioni future".

Reddito minimo di dignità, il governatore della Puglia Michele Emiliano con Boeri

Due sono i criteri su cui si basano le misure di "armonizzazione" proposte dal presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale e che stanno facendo infuriare gran parte del mondo politico compresi il premier Matteo Renzi e i ministri Maria Elena Boschi e Giuliano Poletti.

"Guardare alla differenza tra percepito e contributi - ha detto Boeri - e poi l'ammontare delle pensioni, che è importante - ha evidenziato il presidente Inps - perché per quelle basse prevale il principio assistenziale". Intanto, mentre il governo e quasi tutti i partiti, tranne Scelta Civica e il Movimento 5 stelle, sono contrari al piano Inps di Boeri un sostegno forse "inaspettato" arriva dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (Partito democratico).

"L'idea di Boeri di diminuire le pensioni per i redditi più elevati per alimentare un sistema di protezione sociale universale - ha detto il governatore pugliese - trovi la giusta attenzione da parte del governo". Il governatore pugliese si trova d'accordo con Boeri anche sul reddito minimo garantito "sul genere del modello - ha sottolineato - che stiamo progettando in Puglia per rafforzare la capacità - ha sottolineato Emiliano - di lottare contro la povertà".