"Basta ad allarmi e a riforme per fare cassa": ad affermarlo è l'esponente della Cgil Vera Lamonica, che stigmatizza le ultime ricerche internazionali ribadendocomeil sistema previdenziale pubblicorisulti pienamente sostenibile. L'intervento fa seguito ai dati comunicati dall'Ocse attraverso undossier diffuso nella giornata di ieri, all'interno del quale si mette in evidenza come in futuro risulterà necessario effettuare altriinterventi correttivi sul sistema pensionistico italiano. I nuovi provvedimentid'austerità potrebbero rivelarsi essenziali, secondo l'istituto internazionale, per via del progressivo invecchiamento della popolazione nel medio e lungo termine.
Completamente opposta l'interpretazione delle parti sociali, che evidenziano come non vi sia "un rischio di tenuta, se è vero che come dice la stessa Ocse, le riforme realizzate negli ultimi anni hanno portato l'età pensionabile al livello più alto in Europa".
Pensioni, per i sindacati bisogna riconsiderare le future prestazioni
Stante la situazione, secondo i sindacati bisognerebbe prestare maggiore attenzione all'importo dei futuri assegni se si desidera trovare "il vero problema". Lamonica sottolinea infatti come a preoccupare i lavoratori sia "l'inadeguatezza delle prestazioni", visto che "disoccupazione, precarietà, lavoro povero e buchi contributivi" sembrano destinati a caratterizzare sempre più la carriera dei futuri pensionati.
Di parere simile anche la Cisl e la Uil. La prima rimarca la profonda delusione per i mancati interventi correttivi sulla legge Fornero che sono stati promessi e non mantenuti dai Governi che si sono succedutinegli ultimi anni. La seconda punta il dito contro il blocco del turn over realizzato negli ultimi anni all'interno dell'amministrazione pubblica, una misura che di fatto ha colpito non solo i lavoratori con età avanzata in attesa della quiescenza ma anche i giovani rimasti tagliati fuori dal mercato.
Per cercare di porre rimedio alla situazione, Cgil, Cisl e Uil stanno studiando l'avvio di una piattaforma unitaria, al fine di aprire una vertenza nei confronti dei decisori pubblici.
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