I neoassunti 2015/16 della Scuola dovranno affrontare l'anno di prova, che include la stipulazione del patto formativo(inseguito albilancio delle competenze)e l'affiancamento della figura del tutor. Qusto è quanto prevede la legge 107/2015. Proviamo a far chiarezza su questi due aspetti nuovi, fin dove è possibile, in attesa che il Miur chiarisca gli altri, soprattutto per i docenti assunti nella fase C.

Anno di prova nella scuola: il patto formativo

L'anno di prova dei docenti neoassuntidella scuola sarà diverso rispetto al passato. Dopo aver stabilito insieme al tutor il bilancio delle competenze (una forma di autovalutazione), arriva il momento di sottoscrivere il patto formativo personalizzato, come stabilito dall'art.

13 del D.M. 850/2015. I percorsi formativi saranno personalizzati e decisi in base alle competenze del docente e i punti che ha bisogno di potenziare per partecipare pienamente alle attività dell'Istituto. La formazione inizierà dal momento in cui il docente prende servizio, proprio con la compilazione del bilancio delle competenze. Grazie a questa forma di autovalutazione, docente, dirigente scolastico e tutor decidono il percorso formativo da seguire, che include i laboratori formativi disciplinati dall’articolo 8. Quando la formazione sarà completa, si compilerà un nuovo bilancio delle competenze in cui evidenziare i progressi fatti.

Formazione docenti della scuola: il ruolo del tutor

In tutto questo percorso di formazione, il ruolo del tutor risulta fondamentale anche per i precari storici che hanno ottenuto la cattedra dopo anni di insegnamento.

Ogni tutor potrà seguire al massimo 3 docenti neo-immessi. Per la scuola secondaria di I e II grado, dovrà appartenere alla stessa cdc del docente neoassunto o almeno alla stessa area disciplinare. Dovrà essere un collega esperto, di comprovata esperienza. La sua nomina dovrebbe avvenire al più presto, dato che sarà necessaria la sua presenza per il primo bilancio delle competenze. Resta aggiornato sulla scuola cliccando il tasto Segui.