La disoccupazione giovanile e la povertà di chi ha più di 55 anni sono la vera emergenza sociale del Paese’. Con queste parole, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, è ritornato alla carica sul tema delle Pensioni anticipate chiedendo al governo di utilizzare la flessibilità sui conti che potrebbe concederci la UE per prendere in considerazione le sue proposte di introdurre la flessibilità in uscita dal lavoro e l’introduzione di un assegno per chi perde il lavoro dopo i 55 anni.

Boeri sulle pensioni anticipate a ‘L’intervista’ di Maria Latella

L’occasione per tornare sulla sua proposta di introdurre un meccanismo di flessibilità per consentire l’accesso alle pensioni anticipate è stata fornita a Boeri dalla partecipazione alla trasmissione ‘L’intervista’ condotta da Maria Latella su SkyTg24.

Secondo il presidente dell’Inps, il governo dovrebbe prendere in considerazione la possibile flessibilità sui conti che la UE, secondo le dichiarazioni del vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, potrebbe concedere all’Italia. Il maggiore costo che inizialmente l’Inps si troverebbe a dover sostenere per pagare le pensioni anticipate sarebbe, negli anni successivi, ampiamente compensato dal minore esborso dovuto alla riduzione che i nuovi pensionati avrebbero sull’assegno mensile (fino all’8%, secondo la proposta presentata nei mesi scorsi dall’Inps)

Si tratta di un’occasione, secondo Boeri, per superare uno degli aspetti più criticati della legge Fornero sulle pensioni e, allo stesso tempo, favorire un ricambio generazionale per dare una risposta all’annoso problema della disoccupazione giovanile.

Altra emergenza da affrontare, evidenziata nel corso dell’intervista mandata in onda da SkyTg24, è il rischio povertà per quella fascia di popolazione che, superati i 55 anni, difficilmente riesce a trovare una nuova collocazione e per la quale è necessario introdurre forme di sostegno al reddito in grado di accompagnarla alla pensione.

Sulla ‘busta arancione’: boicottaggio del Parlamento contro il taglio dei vitalizi?

La lunga intervista di Maria Latella, è stata anche l’occasione, per Tito Boeri, per inviare una frecciata al Parlamento, reo di aver per ben due volte bocciato un emendamento della Legge di Stabilità che avrebbe consentito all’Inps di spostare risorse già presenti nel suo bilancio sul capitolo ‘spedizioni postali’.

Una piccola manovra che non avrebbe comportato alcuna spesa aggiuntiva, ma avrebbe consentito all’istituto di inviare a tutti i contribuenti la famosa ‘busta arancione’, con la quale l’Inps comunica ai lavoratori quale sarà l’importo dell’assegno pensionistico una volta raggiunti i requisiti richiesti dalle leggi in vigore.

‘Corre voce che sia stata una ripicca in seguito alla mia proposta di tagliare i vitalizi per i parlamentari. Se così fosse, sarebbe molto grave’. Sono queste le parole di Tito Boeri, presidente dell’Inps, che rendono evidente, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, che è in atto tra la politica e l’economista bocconiano, una battaglia senza esclusione di colpi dal cui vincitore potrebbe dipendere il destino della nuova riforma delle pensioni che dovrebbe essere l’argomento principale della politica italiana in questo 2016.