Gli italiani invocano a gran voce delle modifiche alla Legge Fornero. Il sistema previdenziale italiano necessita di una riforma, ma il Governo sembra non voler ascoltare gli appelli fatti dai cittadini e dai sindacati dei lavoratori. L’immobilismo preoccupa molto e non promette affatto bene per il futuro. Nonostante siano pervenute numerose proposte all’Esecutivo, a Palazzo Chigi sembra che non importi assolutamente nulla. Le promesse fatte da Matteo Renzi in passato non vogliono proprio essere mantenute. Il Premier sta cercando di rinviare il più possibile l’apertura del capitolo Pensioni, forse perché a breve ci saranno le elezioni e le conseguenze potrebbero essere devastanti per il Governo.

Infatti, dato che alcune delle ipotesi fatte arrivare sul tavolo del Parlamento prevedono un contributo, sotto forma di penalizzazioni, da parte dei lavoratori, molti elettori potrebbero decidere di andare contro il Presidente del Consiglio alle urne.

Pensione anticipata in stand-by, Renzi continua a rinviare tutto

La flessibilità in uscita dal mondo del lavoro è ciò che si chiede al Governo oggigiorno, così da andare a risolvere certe spinose situazioni che riguardano alcune categorie. Ci era stato promesso che all’inizio del 2016, terminata la Legge di Stabilità, si sarebbero messi a lavoro in Parlamento, ma ad oggi tutto resta fermo. La tematica in questione rimane fuori dalle discussioni e per le prossime settimane sembra che non ci sia alcunché in agenda.

A rallentare tutto è anche il giudizio dell’UE, che potrebbe non vedere di buon occhio la contro-riforma del sistema pensionistico, per via della questione legata ai conti pubblici dell’Italia. Ecco quindi che il Premier preferisce pazientare, ma ciò non fa altro che aumentare il malcontento fra la gente.

Fra le proposte fatte pervenire in questi ultimi tempi abbiamo quelle di Cesare Damiano e Tito Boeri, che in molti casi sono appoggiate da un gran numero di esponenti politici, tranne che dall’Esecutivo che tira dritto per la sua strada.

Nell’attesa di capire se e quando Matteo Renzi intenda iniziare l’iter di riforma della normativa previdenziale, vi annunciamo che tra qualche giorno si discuterà il D.L. Milleproroghe, che attualmente è in commissione alla Camera, di cui i Dem intendono chiedere modifiche al testo relativo alla settima salvaguardia. Si cercherà di garantire la pensione anticipata anche a quei lavoratori che sono in mobilità, i quali maturano il diritto alla quiescenza entro 2 o 3 anni dopo la scadenza della stessa, nonché a stagionali, ad agricoli e a coloro che si trovavano ad assistere familiari disabili.